Solidarietà del PD ai 19 dipendenti ASL di Latina che stanno perdendo il posto di lavoro

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LATINA Arrivano le prime reazioni rispetto alla sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, sta portando 19 dipendenti della Asl di Latina a perdere il lavoro.

A parlare sono il segretario provinciale del Pd di Latina, Claudio Moscardelli, e il segretario del circolo Sanità Latina, Roberto Masiero.

“Il Pd ha chiesto di incontrare i vertici aziendali per affrontare il problema che ha investito 19 ricorrenti precari della sanità a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che è stata loro sfavorevole. Con i ricorsi i lavoratori contestavano la mancata ricomprensione nell’elenco del personale in possesso dei requisiti di cui all’articolo 20, comma 1, del decreto legislativo numero 75 del 2017, ai fini della stabilizzazione diretta, senza l’espletamento di procedure concorsuali, del personale precario assunto dall’Azienda. In primo grado il Tar aveva accolto i loro ricorsi, a differenza della gran parte dei ricorsi di tanti altri lavoratori che sono stati bocciati – spiegano i due esponenti del Pd -. In forza di questa sentenza i 19 lavoratori non hanno partecipato al concorso riservato per la stabilizzazione dei lavoratori che pur avendo i requisiti temporali non erano stati assunti a tempo determinato con procedura concorsuale. La Asl di Latina ha visto riconosciute le proprie ragioni dal Consiglio di Stato, Sezione Terza, che ha accolto l’appello della Asl di Latina: i lavoratori ricorrenti non potevano essere stabilizzati direttamente e quindi avrebbero dovuto partecipare al concorso loro riservato, ai sensi del comma 2, articolo 20 del decreto legislativo 75 del 2017. Diamo atto che la Asl di Latina con Casati e la Uoc reclutamento con il dottor Rainone hanno fatto di tutto per tutelare e stabilizzare centinaia di lavoratori offrendo loro la tutela necessaria e assumendosi la responsabilità di procedere, sempre secondo il rispetto delle norme. Alcuni lavoratori potevano essere stabilizzati direttamente a domanda perché avevano espletato una procedura concorsuale per l’assunzione a tempo determinato. Altri dovevano partecipare ad un concorso straordinario perché l’assunzione era avvenuta a semplice chiamata e non con procedura concorsuale. Sempre la Asl aveva sconsigliato di fare ricorso e aveva sollecitato tutti a seguire le procedure indicate. Tutti i lavoratori sono stati stabilizzati e questo è stato un successo indiscutibile per la Regione guidata da Zingaretti, per il direttore generale Casati e per il Direttore Uoc reclutamento Rainone. Con la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello della Asl di Latina, i lavoratori si trovano a dover subire il licenziamento per aver scelto la strada sbagliata”.

Questa, però, la conclusione di Moscardelli e Masiero: “Tuttavia crediamo che possa essere individuato un percorso che dia a loro l’opportunità della stabilizzazione attraverso una procedura concorsuale riservata. Sono lavoratori che hanno i requisiti sostanziali per accedere alla stabilizzazione tramite procedura concorsuale riservata, non espletata a suo tempo perché coperti dalla sentenza di primo grado. Abbiamo chiesto un incontro urgente ai vertici della Asl per affrontare il tema lavoro di 19 famiglie”.


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