LATINA – Sopravvissuto all’attentato in Iraq, il Luogotenente Santoro con le sue indagini ha smantellato il sodalizio criminale che teneva in scacco Cisterna. Una vita dedicata al proprio lavoro, agli ideali di sacrificio, giustizia e senso del dovere: si potrebbe sintetizzare così la carriera del Luogotenente Santoro, mente e braccio dell’operazione portata a compimento all’alba di oggi, denominata ‘Buffalo’. L’indagine ha portato all’arresto di otto persone per un giro di droga a Cisterna di Latina, culminato poi anche in atti minatori nei confronti delle forze dell’ordine, con le loro automobili bersaglio di colpi da arma da fuoco.

A giugno andrà in congedo per sopraggiunti limiti di età, e l’operazione conclusasi oggi è solo l’ultimo atto di una carriera che rende onore all’Arma dei Carabinieri.

Il servizio tra Roma, Trieste, Udine, Gorizia. Poi di nuovo il Lazio per il Carabiniere sardo ma romano d’adozione: prima Ostia e il litorale sud della Capitale, quindi Aprilia, poi la parentesi in Iraq, a Nassiriya, dove si trovava quel maledetto 12 novembre del 2003 in cui persero la vita 25 italiani tra colleghi Carabinieri, militari dell’Esercito Italiano e civili.

Nel 2007 il trasferimento a presso la stazione di Cisterna di Latina, di cui assunse il comando nel 2010 distinguendosi per le capacità di condurre la lotta alla criminalità a risultati concreti.

L’operazione ‘Buffalo’, che ha portato giustizia e sicurezza nelle vite dei suoi colleghi minacciati da un gruppo di malviventi, non poteva che essere l’ultimo atto di una carriera da incorniciare.


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