Torna a riunirsi in presenza l’Assemblea annuale dei soci della Banca Popolare del Cassinate, bilancio in crescita

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CASSINO – Quest’anno, finalmente, la consueta Assemblea annuale dei Soci torna di nuovo a tenersi in presenza, consentendo così di riprendere una tradizione fondamentale per la banca, che vive del rapporto e del contatto vero e reale con la propria base sociale. Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, i Soci hanno avuto la possibilità di intervenire in assemblea esclusivamente tramite il cosiddetto “rappresentante designato” e questa formula, pur consentendo una gestione puntuale e trasparente di tutti gli adempimenti amministrativi, con il massimo impegno da parte nostra a garantire con tutti i canali possibili il coinvolgimento e la partecipazione dei soci, ha tuttavia lasciato una grande mancanza da dover colmare il più presto possibile: quell’irrinunciabile occasione di incontro e confronto, essenziale per consolidare il legame della compagine sociale, per condividere il percorso della Banca, per rinsaldare relazioni di clientela e rapporti personali che, per la BPC, costituiscono un valore sostanziale, da custodire e rafforzare.

«Quest’adunanza, – spiega il presidente Vincenzo Formisano – ha anche un valore particolare in sé, perché sarà la prima, svolta in presenza, non presieduta dal Presidente Donato Formisano e che vedrà me per la prima volta nel ruolo di Presidente, affiancato dal Vice Presidente ed ex Direttore generale Nicola Toti e dal nuovo Direttore Generale Roberto Caramanica, che da gennaio 2021 guida il nostro Istituto.
L’anno da poco conclusosi è stato di particolare rilievo per la nostra banca, sia per l’ampia positività dei risultati raggiunti, sia per i cambiamenti di contesto, interno ed esterno, che ad esso si sono accompagnati.
Purtroppo, ad un panorama ancora condizionato dalle incertezze della pandemia, si sono aggiunte nei primi mesi di quest’anno drammatiche tensioni geopolitiche e il conflitto bellico russo-ucraino che tutti stiamo vivendo con grande apprensione e che rischiano di mettere a dura prova gli equilibri internazionali. Assai gravi sono le lacerazioni sul piano umano che questo assurdo conflitto sta provocando; come ogni guerra sta mietendo vittime innumerevoli e costringendo bambini, donne e anziani ad abbandonare la propria terra e a fuggire per cercare salvezza e rifugio in altri paesi; e tra questi, ovviamente, anche il nostro territorio.
La nostra Banca sta contribuendo fattivamente a cercare di alleviare il grande disagio dei profughi ucraini sfuggiti alla guerra: abbiamo promosso e partecipato a iniziative per la fornitura di viveri e di beni di prima necessità. Inoltre, in sinergia con le Istituzioni locali e con il supporto di personale specializzato, abbiamo promosso anche una scuola di italiano rivolta ai rifugiati ucraini sul nostro territorio, nella consapevolezza che il primo passo verso l’integrazione è dato dalla possibilità di poter comunicare.

In un quadro pur così complesso, non abbiamo perso di vista i cardini degli indirizzi strategico-aziendali, da sempre volti al rafforzamento del ruolo chiave di istituto di riferimento del territorio e del bene comune, perseguito con tenacia dagli Organi sociali degli anni trascorsi e proseguito con altrettanta determinazione da quelli in essere, con l’obiettivo di restare sempre vicini con concretezza alle esigenze della clientela e di Voi soci in modo particolare, senza discostarsi dai canoni della sana e prudente gestione.
Il progetto di bilancio approvato dal Consiglio di Amministrazione il 29 marzo 2022, indica un utile netto, detratta l’imposizione fiscale, di 10,244 milioni di euro, per il quale l’assemblea sarà chiamata ad approvare la distribuzione sottoforma di dividendi per circa 4,8 milioni e a l’accantonamento per la restante parte. Il patrimonio netto di bilancio si attesta a 107,592 milioni. Lo stesso patrimonio, in termini prudenziali, ha confermato ottimi risultati in termini di ratios prudenziali: il CET 1 Capital Ratio, coincidente con il Tier 1 ratio e il Total Capital Ratio, si è attestato al 20,94%, ampiamente al di sopra dei requisiti patrimoniali richiesti dalla normativa.

Al 31 dicembre 2021, le masse intermediate hanno evidenziato un incremento significativo e generalizzato in tutte le componenti: complessivamente la raccolta ha raggiunto 1,1 miliardi, con una variazione percentuale del 9% circa rispetto al 2020, mentre la voce crediti verso la clientela si è attestata a oltre 647 milioni, evidenziando anche nel 2021 un incremento di oltre il 22% rispetto al termine dell’anno precedente».


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