Sfogliando (sic) e ascoltando lo splendido album (sic) di Vinicio Capossela “Bestiario d’amore”, sono riandato ai tempi del mio esame (università) col Prof. Aurelio Roncaglia (Filologia romanza), alle sue dispense sui trovatori e la poesia trobadorica,sulla lingua romanza etc. Un incanto che Capossela ha saputo e voluto intonare nella sua pregevole ricerca non esito a dire filologica (evito CD,assai riduttivo). Un album a tutti gli effetti per la grafica (figure e disegni alla Chagall),pagine dalla cornice dorata,arabeschi bellissimi: potrebbe essere venduto sin golarmente, destinato a bambini e adulti, un esemplare di raffinata fattura. Capossela “dice”(canta,recita,distilla) il “Bestiario d’amore” di Richard de Fournival, intellettuale-poeta francese del XIII secolo, una silloge allegorico-favolistica di vari animali portatori di amorosi o erotici sensi; in senso lato, una sorta di favole di Fedro. “Anche se non mi amaste,si tratta di cose che l’occhio dovrebbe trovare un grande diletto nel vedere,l’orecchio nell’udire e la memoria nel ricordare”(R.de Fournival). Si ha quasi l’impressione di sfogliare un codice miniato istoriato da Capossela con arte filologica, in veste di raffinato cantore e narratore “romanzo” cioè trobadorico (tra i testi quelli dei trovatori Bernart de Ventadorn, Giraut de Bornelh). Straordinario esempio del poetar cantando col modulato “pianissimo” della sua voce, strumento tra gli strumenti dell’orchestra -la musica di Stefano Nanni per la bellissima Ouverture (Bestiis Opertyra), dello stesso Capossela (Berstiario d’amore, Canto all’alba). “Ho provato a mettere insieme una specie di racconto musicale in cui ogni creatura viene evocata con sigle melodiche o timbriche…..[grazie all’orchestra] che è pur sempre il più grosso organismo vivente in musica: l’Orchestra sinfonica,l’essere smisurato in grado di inghiottire l’esperienza della vita e risputarla fuori in forma di emozione”(V.C.). Un’operazione coraggiosa,senz’altro audace quella di Capossela,specie in un’epoca di ben altro bestiario. Un autore che dovrebbe essere proposto a scuola contestualmente alla letteratura/poesia trobadorica come esempio finalmente vivo e vivace nella mortifera galleria scolastica dei “fantasmi” letterari (!) “Non è che siccome la sola verità amorosa è quella del cuore, e non della ragione, è necessario parlare solo all’immaginazione e non all’intelligenza” (G.Bianciotto, Sur le “Bestiaire d’Ampour”).(gmaul)


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