ROMA- Il premier nella tantissime telefonate pone anche il problema sanitario: “In piena emergenza Coronavirus non possiamo permettere che ci siano persone non identificate che vivono ammassate nei ghetti”. Questo è il ragionamento sulla scorta anche del parere del Comitato tecnico scientifico. È un altro espediente per convincere i grillini. Nel tardo pomeriggio gli uffici tecnici tornano al lavoro sulle norme. Il Movimento chiede che venga enfatizzata quella parte in cui i datori di lavoro che hanno precedenti penali non possono regolarizzare i lavoratori, che siano agricoltori, colf o badanti. Concetto che già nel testo di domenica sera c’era, ma ora serve ai grillini per poter dare il loro via libera.

In realtà, dicono più fonti, il provvedimento non ha subito grandi scostamenti da quello di domenica notte. Sono previsti sempre i due canali. Il primo prevede che il datore di lavoro e il lavoratore regolarizzino un rapporto di lavoro esistente, anche se sommerso e anche se il lavoratore non ha permesso di soggiorno. Potranno beneficiarne lavoratori italiani e stranieri. Questi ultimi dovranno dimostrare — per mezzo di foto segnalamento delle forze di polizia — di essere stati presenti in Italia prima dell’8 marzo. Sono esclusi i destinatari di provvedimenti di espulsione.

Il datore di lavoro non incorrerà in sanzioni e denunce, dovrà pagare un forfettario all’Inps di 400 euro. Esclusi dalla possibilità, ed è questa la parte che il Movimento 5 Stelle ha chiesto di enfatizzare, i datori che siano stati condannati, anche in via non definitiva, negli ultimi 5 anni, per reati quali caporalato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reclutamento di persone da destinare alla prostituzione.

Il secondo canale offre, invece, un permesso di soggiorno, per una finestra temporale di sei mesi, solo ed esclusivamente a chi ha un permesso di soggiorno scaduto dall’ottobre 2019. Lo straniero dovrà dimostrare di aver già lavorato e ci saranno rigorose verifiche da parte degli Ispettorati del lavoro. Quest’ultimo punto è stato chiesto dal Movimento 5 Stelle.Ora le campagne potranno accogliere i braccianti immigrati e si potrà organizzare la campagna di raccolta dei prodotti che, altrimenti, sarebbero andati al macero. Per l’agro pontino e per tutta l’agricoltura italiana è una boccata d’ossigeno, è la salvezza dei prodotti made in Italy. (Fonte Huffing post)


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