La castrazione chimica in Alabama è legge.
La governatrice dello stato americano Kay Ivey, ha infatti firmato il provvedimento che prevede per i condannati per reati sessuali contro minori 13 anni l’inizio di un trattamento farmacologico a loro spese un mese prima della scarcerazione e che dovrà poi continuare finché una corte non lo riterrà più necessario.
Obiettivo del trattamento è quello di inibire la produzione di testosterone, ormoni o altre sostanze chimiche al fine di rimuovere l’interesse sessuale .Secondo la legge, se un determinato autore del reato sceglie di non ricevere più il trattamento, sarà in violazione della libertà condizionale e sarà costretto a tornare in carcere.
L’utilità della castrazione chimica è ancora poco chiara a livello internazionale e molti critici sostengono che violi i diritti umani .D’altronde l’Alabama non è nuova a provvedimenti discutibili ,l’ ultimo lo scorso maggio, quando la governatrice firma un provvedimento sull’aborto che vieta l’ interruzione di gravidanza anche in caso di stupro o incesto. Ora, nella sua carriera politica se ne aggiunge un altro che sta già dividendo l’opinione pubblica statunitense.
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