Classe 1995, Anna Maria Ciardulli è un’illustratrice dalla verve campana. Il suo brio, la sua spigliatezza, la sua sicurezza si riflette nei suoi disegni dal sapore squisitamente astratto. Le linee e il colore sono alla base dei suoi disegni che nascono da un’esigenza, quella di sentirsi libera, di raggiungere uno stato di pace e di alienazione dal reale.
La piccola Anna muove i primi passi nel mondo dell’arte
Anna Maria nasce a Napoli e trascorre la sua gioventù ad Aversa. È figlia d’arte, suo padre è stato un regista di teatro e ha il merito di aver permesso alla piccola Anna di respirare l’aria della poesia, della magia dell’arte.
Tra le mura del liceo classico la giovane si avvicina al disegno, la sua passione per l’astrattismo nasce durante l’ultimo anno di scuola, durante una lezione di filosofia. Il tratto e il rumore della penna, le forme che prendono vita su carta provocano in lei sensazioni di distensione. La mano riesce ad esprimere la sua interiorità. Nasce così la sua vena astrattista.
Anna Maria è un’illustratrice astrattista…e non solo!
L’universo interiore di Anna Maria è strabordante, la sua personalità è completamente invasa dal suo mondo immaginario. Il suo tratto è istintivo, frutto di automatismo e della relazione con la musica. Anna ascolta gli Hammock e i Crystal Castles e disegna le sue sensazioni: “Ho iniziato ad illustrare ciò che percepivo e sentivo, senza avere il bisogno di pronunciare alcuna parola. L’astrattismo è un amico, un confidente con il quale instauro un dialogo nei momenti più belli, bui e spensierati della mia vita”.
L’immagine di Anna Maria descritta in questo modo è incompleta. L’artista riesce a combinare, infatti, il suo lato emotivo, irrazionale ad un aspetto caratteriale più logico. Anna Maria è un ingegnere ambientale.
Come interpretare le sue opere?
Anna Maria disegna seguendo la scia di maestri come Kandiskij o Picasso, ma essa stessa afferma “L’astrattismo è soggettivo. Ogni persona può vedere o percepire un disegno astratto a proprio modo. Non sono raffigurate specifiche strade da seguire, ognuno ha la possibilità di sceglierne una in base a ciò che sente, percepisce o vede. Le mie opere si possono guardare anche capovolte. In questo caso l’immagine sarebbe completamente differente ma plausibile”.
Anna Maria ha avuto l’opportunità di mostrare le sue opere in quattro differenti mostre (personali e collettive) “ho sempre provato forti sensazioni durante le mostre a cui ho partecipato, amavo ascoltare i sentimenti che le mie opere suscitavano nei cuori dei visitatori”.
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