ROMA- Una giornata di studio con università, centri di ricerca, progettisti, costruttori e associazioni di categoria per approfondire in tutti i suoi aspetti il mercato del progetto nautico, partendo dalla formazione alla realizzazione del prodotto e illustrare ad architetti, istituzioni, studenti universitari e studenti delle scuole di design le potenzialità dello yacht design, settore in cui l’Italia e gli architetti italiani rappresentano un’eccellenza mondiale.

E’ l’obiettivo del convegno dal titolo “Yacht design, architetture tra due fluidi: innovazione tra progetto e prodotto”, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Roma, che si terrà il 21 novembre 2018 (ore 09.30 – 19.30) a Roma, nella Casa dell’Architettura (piazza Manfredo Fanti, 47).

Nel corso dei lavori, sono previsti, tra gli altri, gli interventi dei progettisti romani di livello internazionale come Andrea Vallicelli, designer di Azzurra; Gianni Zuccon, premiato quest’anno come miglior yacht designer dalla rivista USA “Boat international”; Massimo Paperini, ‘firma’ di oltre 400 imbarcazioni, one-off e di serie nonchè tra i promotori di un interessante progetto didattico all’Università “Roma Tre”, basato su design, ricerca, innovazione e progettazione nautica e velica.

Durante la mattinata, saranno presentati i principali player sul mercato del prodotto nautico per concludere, nel pomeriggio, con una tavola rotonda – vero momento clou – in cui progettisti e costruttori si confronteranno sulle sfide di un mercato, quello italiano, che ha fatto della qualità “sartoriale” il punto di forza del suo prodotto industriale.

“Nel secondo Dopoguerra, la nautica italiana, come altri comparti, ha progressivamente mutato la sua natura da artigianale a industriale. Il made in Italy ha storicamente tratto la sua forza nella stretta relazione fra progetto e produzione, coniugando il ‘saper fare’ con le competenze tecniche, la cultura e la sensibilità estetica di brillanti figure di ingegneri, architetti e designer – dichiara l’arch. Andrea Vallicelli – Oggi purtroppo l’Italia investe pochissimo nella ricerca tecnologica. Siamo però il Paese che ha il più grande patrimonio artistico del mondo, viviamo in uno sconfinato ‘distretto culturale’ e forse, paradossalmente, è proprio questo il terreno da cui possiamo trarre energie per innescare processi d’innovazione, per essere competitivi nei mercati internazionali”.

“Abbiamo visto in particolare come la crisi del 2008 abbia fortemente colpito il settore, che poi ha saputo reagire proponendo innovazione sempre più avanzata sia sul fronte del design sia sul fronte della sempre più pervasiva tecnologia che è oggi il motore principale dell’innovazione stessa”, aggiunge Francesco Aymonino, coordinatore scientifico dei lavori.

“Per un popolo di santi e navigatori pensare al design applicato alla nautica è stato naturale. Un’attitudine che nel tempo ha connotato sempre più il nostro design made in Italy, attraverso una solida tecnica coniugata alla capacità narrativa poetica. Il settore nautico oggi però rappresenta anche una importante voce economica in cui il nostro design fa la differenza nell’ambito di una competizione globale”, conclude Luciano Galimberti, presidente ADI, Associazione per il Disegno Industriale.


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Per oltre 30 anni la voce di Radio Rai e Rai Tre in provincia di Latina, ho seguito i maggiori eventi che hanno interessato il nostro territorio. Oggi una nuova esperienza con News-24.it di cui ho assunto la direzione, aiutando con la mia esperienza e la mia passione un gruppo di giovani talenti della comunicazione on line a crescere e ad affermarsi.