LATINA – «È paradossale che ci sia, addirittura, nostalgia per una stagione vergognosa che ha portato al fallimento di Latina Ambiente. Molti di quegli attori ora governano la città ed è sorprendente il loro tentativo di cancellare la memoria di quello che è stato. Il PD sarà sempre disponibile a ragionare su ogni possibile soluzione che vada verso il miglioramento del sistema di raccolta, l’accrescimento della qualità ambientale, la rimodulazione equa dei costi di gestione. Ma senza mai partire dall’equazione sbagliata che, per risparmiare, si debba differenziare di meno».

Queste le parole di Omar Sarubbo, Segretario provinciale del Partito Democratico, che hanno introdotto la conferenza stampa del PD Latina tenutasi ieri.

Gianmarco Proietti, già Assessore al Bilancio del Comune di Latina e membro della segreteria provinciale del PD, spiega: «Dal 2022 al 2023 si è passati da circa 9,5 milioni a 13 milioni di Fondo per Crediti di dubbia esigibilità da Tari. Il Comune ha poi deciso di mettere più di 7 milioni di questi 13 sulla bolletta e non sul bilancio ma – specifica – il fondo di dubbia esigibilità si può, non si deve, mettere in bolletta. Non è obbligatorio. Si è trattata quindi di una scelta politica precisa e non, come vogliono far credere, di una obbligata scelta tecnica. Quando ero Assessore, nonostante le indicazioni degli uffici, ci rifiutammo di procedere in questo modo perché avremmo messo una spada di Damocle sulla testa delle famiglie. L’alternativa è stata attuare un lavoro politico del bilancio, piuttosto che ragionieristico, studiando e tagliando tutte le spese extra, senza toccare i servizi fondamentali. La politica non ha diktat e l’amministrazione ha fatto una scelta precisa che obbliga tutti ed indistintamente, anche chi differenza correttamente e già versa i tributi regolarmente, all’aumento della tari. Questo indirizzo è stato dettato dal Commissario ma l’amministrazione attuale vi ha dato continuità: nessuno ha preso le distanze da una politica così iniqua».

Daniela Fiore ha aggiunto: «Si tratta di scelte politiche volute. Il costo del commissariamento è anche questo e chi lo ha causato deve prendersene la responsabilità. Non c’è una motivazione tecnica alla base dell’aumento: non era necessaria una manovra lacrime e sangue come questa ma il Commissario con i suoi ausiliari, fra cui l’Assessora Nasti allora subcommissaria, ha deciso così. E la nomina di Nasti come Assessora ha implicato la condivisione implicita di quelle scelte da parte della Sindaca. Il nostro compito non è solo di denuncia, ma vogliamo essere anche promotori di misure correttive di una manovra che avrà effetti importanti. Specialmente su chi ha sempre pagato la tari e si impegna a differenziare. Il paradosso è che all’aumento del 30% della tari, perché di questo parliamo, non corrisponde nessuna miglioria dei servizi».

Per Leonardo Majocchi: «Non esistono scelte tecniche in politica, si risponde sempre ad un impianto politico. Stupisce come, dopo sei mesi, la città sia più sporca che mai e ferma sui servizi fondamentali. L’amministrazione procede attraverso annunci e conferenze stampe ma si vedono pochi passi in avanti concreti. Vedremo il piano industriale e massima disponibilità da parte nostra, su questo, a dialogare anche consapevoli di alcune difficoltà oggettive. Il porta a porta funziona molto bene in alcuni pezzi di città ed ha avuto il merito di far emergere tante utenze fantasma. Dall’amministrazione ci aspettiamo una seria lotta all’evasione affinché tutti paghino e affinché non ci siano iniquità».

Valeria Campagna, capogruppo del PD Latina, aggiunge a margine: «Nelle passate amministrazioni abbiamo faticato con grande senso di responsabilità per adottare scelte politiche che non gravassero sui cittadini e sulle cittadine. Sorprende, invece, la facilità con cui la destra dia questa stangata alla città. L’amministrazione conferma idee vaghe e confuse su ogni cosa. Anche sulla gestione di Abc che fa emergere, piuttosto, continue contraddizioni tra i vari gruppi della maggioranza. La città non è mai stata così ferma dal punto di vista dei servizi ed è paradossale che, di tutta risposta, si dia continuità ad scelta politica che va a gravare sulla bolletta in maniera così iniqua e diseguale».


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