Santino Belli, il cestista sfortunato che non ha visto arrivare la maglia azzurra. Sono in tanti gli appassionati di basket pontini a ricordare le gesta sul campo del giovanissimo Santino Belli – nato nel 1957 – colonna dell’AB Latina categoria allievi e cadetti. Era una promessa della palla a spicchi, già visionato da osservatori di club importanti. Ricordo una partita disputata a Sora in una caldissima mattinata di marzo. Belli segnò la bellezza di 51 punti, quasi tutti dallo stesso punto del campo in asfalto dello stadio Sferracavallo. Aveva trovato una sorta di “montarozzo”, un punto rialzato di qualche centimetro, da lì faceva partire i suoi missili ben calibrati. All’età di 16 anni mentre si divertiva giocando una partitella sul campo in cemento della Parrocchia Immacolata si sentì male, in un attimo lo accompagnai al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti dove arrivò immediatamente il medico sociale dottor Augusto Onori. Santino fu colpito da un ictus. Primi accertamenti e la saggia decisione dei sanitari di ricoverarlo all’Umberto I di Roma, vista la gravità del caso. Strani giramenti di testa, difficoltà a parlare in modo compiuto, passo incerto e affaticato, Belli ha manifestato così i disturbi del malessere, pareva non riuscisse nemmeno a stare in piedi. C’era qualcosa che non tornava, era necessario vederci chiaro per escludere le ipotesi più negative. A Roma si sono recati in tanti a trovarlo, l’ictus lo aveva colpito seriamente ma grazie a cure appropriate, alla vicinanza della famiglia e degli amici dopo un mese di degenza fu dimesso per cominciare la rieducazione del caso. Quando tornò sul campo di gioco non era più il campioncino di una volta, giocò in Promozione con la Sicma Sud e si dedicò ad occupare l’ambito posto di capo della tifoseria nerazzurra dell’Ab Latina che stava per raggiungere la serie B. sugli spalti il simpatico Santino era un vero leader con tanti seguaci.
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