I tanti cittadini di Latina che praticano l’arte venatoria sono per lo più possessori di cani di razza specifica.
Sono animali dall’indole buona e non pericolosa, sono affettuosi e particolarmente fedeli.
Ma la loro indole li porta ad aver bisogno di ampi spazi verdi dove esprimere la loro fisicità. Sono corridori, agili guadatori di corsi d’acqua, sfidano le macchie più intricate e quando chiude la stagione della caccia non hanno un luogo abilitato e protetto dove poter sfogare questo loro naturale istinto.
Non possono essere accompagnati e liberati dai loro padroni in spazi liberi, andrebbe contro il senso di protezione delle specie selvatiche in riproduzione ed allevamento, e non possono essere liberati comodamente nei parchi pubblici in quanto sarebbe difficile al proprio accompagnatore controllare la loro natura.
Per il benessere di questi animali, altrimenti condannati ad una detenzione di parecchi mesi, sarebbe opportuno creare quella che si chiama Area di Sgambamento , ovvero uno spazio sul territorio comunale che ha determinate caratteristiche relativa alla distanza da case abitate, protezione ,attrezzature relative al benessere animale.
Esiste un regolamento valido in tutto il paese e garantisce che non sono aree dove esercitare alcuna forma di esercizio di caccia ma che servono solo a liberare l’indole dei cani da caccia altrimenti repressa.
Ci sono tante aree inutilizzate ed in stato di abbandono che possono tornare utili per i poveri animali costretti quasi all’ immobilità e che possono essere recuperate alla collettività.
Ad esempio l’area che era stata inizialmente individuata dall’amministrazione Coletta come idonea ad una discarica di rifiuti, quella presso san Michele, farebbe perfettamente al caso.


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.