‘Cold Case’ tra Cisterna e Latina, la Squadra Mobile dopo due anni di indagini arresta gli autori della rapina che ha portato alla morte di un camionista polacco

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LATINA – Il personale della Squadra Mobile di Latina, a conclusione di un’articolata attività di indagine scaturita dalla rapina della notte dell’11 giugno 2015 ai danni dell’autotrasportatore Rafal Sebastian Skrzyniarz, nato in Polonia nel 1989 e deceduto il  maggio 2016 in seguito alle gravissime lesioni riportate, ha dato esecuzione a quattro misure cautelari in ordine ai reati di rapina aggravata, sequestro di persona ed omicidio, nei confronti di quattro pregiudicati, tutti nati a Napoli: Mario Amore, del 1971 (custodia cautelare in carcere); Alessandro Gargiulo, del 1976 (custodia cautelare in carcere); Vincenzo Minichini, del 1985 (custodia cautelare in carcere); Luigi Zinno, del 1976, pregiudicato (arresti domiciliari).

Le indagini, avviate immediatamente dalla Squadra Mobile, permettevano di stabilire, anche con l’ausilio di immagini dei sistemi di videosorveglianza, che l’autotrasportatore quella notte veniva aggredito da un commando composto da almeno 5 malviventi, mentre dormiva all’interno della cabina dell’autoarticolato da lui condotto, nel parcheggio esterno della ditta “EUROTIRE Srl”, presso la quale doveva consegnare 1600 pneumatici nuovi.

Poco dopo, tre malviventi si allontanavano a bordo di un’utilitaria di colore scuro, seguiti a breve distanza dall’autoarticolato carico di pneumatici, a bordo del quale erano rimasti due complici che avevano preso in ostaggio il conducente polacco.

Quest’ultimo, a seguito di segnalazione pervenuta alla locale sala operativa da un’automobilista in transito, veniva rinvenuto esanime da personale della Squadra Volante sul ciglio della strada all’altezza del Km. 63,760 della Via Appia, con il volto ricoperto di sangue. Il personale sanitario del 118 intervenuto sul posto provvedeva a trasportare il ferito presso il locale nosocomio, ove veniva ricoverato in stato di coma presso il reparto terapia intensiva.

L’autoarticolato, ancora carico di pneumatici, veniva ritrovato poco dopo in stato di abbandono con le portiere aperte, all’incrocio del Km. 65.300 della via Appia.

Nel corso dell’accurato sopralluogo eseguito congiuntamente al personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, venivano rinvenuti lungo il tragitto alcuni reperti ritenuti di interesse per le indagini, verosimilmente appena abbandonati poiché privi di residui polverosi, pertanto opportunamente repertati e sottoposti a sequestro. Ulteriori accertamenti di natura scientifica venivano effettuati sia all’esterno che nell’abitacolo della cabina dell’autoarticolato.

Nell’ambito degli approfondimenti investigativi veniva avviata un’articolata e complessa attività di analisi di tutte le tracce elettroniche della zona, al fine di risalire agli autori del reato. Nel frattempo, la vittima rimaneva in stato comatoso presso strutture ospedaliere italiane e poi trasferito in Polonia, dive è deceduto 7 maggio 2016.

Gli ulteriori accertamenti derivanti dallo screening, portavano all’individuazione di un nutrito gruppo di pregiudicati, tutti provenienti dal quartiere “Barra” di Napoli, tuttora operante nell’intero territorio nazionale, specializzati nella commissione di rapine e/o furti in danno di autotrasportatori stranieri.

Le analisi comparative eseguite tra i profili genetici tipizzati dalle tracce biologiche repertate dalla Polizia Scientifica sulla cabina dell’autoarticolato e dalle tracce biologiche presenti sugli indumenti sequestrati, con quelli riconducibili ai pregiudicati partenopei attenzionati, consentiva di ricondurli agli odierni arrestati.

Tali importantissime risultanze scientifiche, corroborate dagli esiti dell’analisi delle citate tracce elettroniche e ulteriori elementi emersi nel corso delle indagini, hanno fatto emergere inequivocabili elementi di reità a carico di AMORE Mario, MINICHINI Vincenzo, GARGIULO Alessandro e ZINNO Luigi in ordine alla rapina, sequestro di persona ed al conseguente omicidio in danno di SKRZYNIARZ Rafal Sebastian, determinando il competente Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari a concordare con la tesi investigativa e ad emettere, di conseguenza, le quattro misure restrittive.

 


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