LATINA – Coletta perde pezzi della sua giunta: la Lega all’attacco, ma il Pd fa sapere che non firmerà alcuna mozione di sfiducia col partito di Salvini e Fratelli d’Italia. «La sesta defezione in tre anni nelle fila della Giunta Coletta regala l’ennesimo squarcio di una maggioranza che non è stata mai in grado finora e, crediamo a ragion veduta, mai lo sarà in futuro di gestire un comune strutturato e complesso come quello di Latina».
Esordisce così il duro comunicato del coordinamento comunale della Lega di Latina che fa il punto sull’ennesimo abbandono di un assessore che lascia la giunta del sindaco Coletta.

«Le dimissioni dell’assessore Giulia Caprì – prosegue la nota del partito di Salvini che alle scorse elezioni europee del 26 maggio nella città capoluogo ha totalizzato quasi il 42% dei consensi – dimostrano in primo luogo tutta l’incapacità del sindaco di scegliere i suoi collaboratori, ma anche l’incoscienza di affidarsi a chi ha interpretato il ruolo part-time preferendo il proprio lavoro all’impegno per il bene comune della nostra città.

Oggi dopo i primi tre anni di mandato del sindaco Coletta, che si era presentato come il ‘capitano’ in grado di traghettare Latina verso un luminoso e progressivo futuro, ci troviamo davanti un comune disastrato amministrativamente.
Come dimenticare i dirigenti scelti dal primo cittadino in fuga o con la valigia in mano, i dipendenti comunali additati come colpevoli della mancanza di programmazione della politica, i finanziamenti milionari persi per incapacità, interi quartieri e periferie in preda al degrado e ai rifiuti, ma sopratutto la marina e il lungomare – che dovrebbero rappresentare il nostro principale volano economico – abbandonati a se stessi e, per finire, nessuna visione di sviluppo o crescita della nostra città.

L’unico ritornello ripetuto da Coletta e dai suoi assessori per giustificarsi da questo disastro è quello di addossare le colpe al passato, senza mai farsi un esame di coscienza sulle scelte nefaste portate avanti in questi tre anni di amministrazione targata Lbc.
Come definire altrimenti la creazione a tutti i costi di un’azienda speciale che ha riportato la raccolta differenziata indietro di vent’anni, che non riesce a garantire le più elementari norme igieniche in molte zone della città e dei borghi e che rischia di rivelarsi un vero boomerang per le casse comunali?
Come pensare di governare il territorio del nostro comune senza una visione dell’urbanistica, affidandosi all’idea di un ufficio di piano di cui Coletta e i suoi parlano da tre anni e di cui nessuno ha mai visto traccia?

Davanti a tutto questo, e di fronte all’ennesima dimissione di un suo assessore, Coletta sta pensando di nominare in giunta un esponente del Pd come l’ex sindaco di Roccagorga, Carla Amici, il cui operato è stato bocciato senza mezzi termini dai suoi concittadini solo qualche settimana fa con un voto che nel comune che ha amministrato per 10 anni ha premiato inequivocabilmente il Centro Destra.
Un esponente di spicco del Partito Democratico, candidata non eletta al consiglio regionale nella lista del Pd a sostegno di Zingaretti, sorella dell’onorevole Maria Teresa Amici sottosegretario nel governo Renzi – Gentiloni già parlamentare per cinque legislature e di cui non vi è traccia di atti o interventi a favore della provincia di Latina o della città capoluogo.

A nostro modesto avviso, sarebbe l’ennesima scelta sbagliata di Coletta, anche perché secondo quanto riportano diversi articoli di stampa facilmente reperibili in rete, la signora Amici sarebbe molto conosciuta in provincia di Latina per aver collezionato incarichi professionali a destra e a sinistra partendo da Aprilia a Terracina dove però, oltre ad incassare prestigiosi compensi, si sarebbe ritrovata anche coinvolta in diversi procedimenti giudiziari.

Una scelta controversa, l’ennesima di Coletta che continua a contraddire quei principi che aveva proclamato e giurato di adottare durante la sua campagna elettorale.

Come Coordinamento Comunale della Lega, non possiamo, dunque, che stigmatizzare le scelte del sindaco e augurarci che anche gli esponenti della sua maggioranza prendano atto del fatto che l’operato del primo cittadino, e del suo più stretto cerchio di collaboratori, sta portando la nostra amata città verso un baratro sempre più profondo».

Naturalmente, rivolgendosi alla maggioranza targata Lbc perché aprisse gli occhi sull’operato del sindaco Coletta e della giunta, la Lega auspicava che anche le altre forze politiche di opposizione fossero concordi su eventuale atto di sfiducia da presentare contro il primo cittadino, così come trapelato da alcune indiscrezioni di stampa.

Un auspicio gelato invece dal Pd che si proclama alternativo a Coletta e contrario all’ipotesi dell’ingresso di Carla Amici in giunta ma si dice anche indisponibile a firmare atti insieme alla Lega e a Fratelli d’Italia.

«Il Pd è una delle forze di opposizione alla Giunta Coletta – scrivono Alessandro Cozzolino, Segretario Comunale, i consiglieri comunale Enrico Forte e Nicoletta Zuliani, oltre al segretario Provinciale Claudio Moscardelli -. Abbiamo già chiarito più volte il nostro giudizio negativo sull’esperienza di questa Amministrazione Comunale. Non ha saputo misurarsi con il governo della città che è fatto di miglioramento dei servizi e di progetti per il suo sviluppo. L’abbandono o la sostituzione continua di assessori denota una scarsa tenuta politica della maggioranza. Il centro decisionale risulta accentrato sulla Segretaria Generale che ha svolto e svolge un ruolo politico improprio e senza precedenti .
Il Pd non firmerà mozioni di sfiducia perché Lega e Fratelli d’Italia sono forze incompatibili nell’assise comunale di Latina con cui condividere atti in comune. La Lega propone ogni giorno con linguaggio violento e cinico disvalori rispetto ai quali il Pd è radicalmente alternativo .
Il Pd lavora ad un progetto alternativo per una guida nuova della città da troppo tempo priva di scelte adeguate al suo ruolo».


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