LATINA – In una nota congiunta, i capigruppo Campagna (LBC); De Amicis (PD); Coluzzi (Forza Italia); Colazingari (Per Latina 2032); Pannone (Riguarda Latina); Bono (M5s); Muzio (Fare Latina); dichiarano: “Abbiamo avanzato, per quanto concerne la costituzione delle commissioni consiliari, una proposta politica che rispettasse gli equilibri consiliari andando anche oltre quanto emerso dalla ultima conferenza capi gruppo, proponendo una ulteriore soluzione che garantisse, in maniera equa, le posizioni di tutti e ciò nell’interesse primario di operare immediatamente e portare avanti i progetti per la città”.

“Crediamo che l’unica via meritevole di accoglimento – proseguono – debba essere la via politica, superando, finanche, i criteri della distribuzione dei seggi con assegnazione dei resti su base di approssimazioni matematico-giuridiche e pure nel rispetto della legittimità regolamentare e statutaria. Da Fratelli d’Italia, Lega e Latina nel Cuore non solo non è arrivata alcuna risposta nel merito, ma le dette forze manifestano costantemente segnali ostativi e tutt’altro che collaborativi. Con toni anche da parte del Presidente del Consiglio, soprattutto nei confronti della consigliera Muzio, che ha già comunicato, a sua personale tutela, di voler approfondire la vicenda, che nulla hanno a che fare con la dialettica politica e che stigmatizziamo con forza perché non possono assolutamente far parte di un confronto politico sano e costrittivo al quale, da parte nostra, abbiamo sempre teso. Continuiamo ad auspicare, in qualità di forze politiche responsabili, un segnale diverso da parte delle forze di minoranza e quindi un immediato gesto che possa, finalmente, togliere la città dall’attuale paralisi politico-amministrativa.  Insistiamo affinché vengano rispettati tutti e due i pareri, che rammentiamo essere consultivi e non vincolanti: quello della Segretaria generale, organo peraltro tecnico amministrativo strictu sensu, e quello dell’Avvocatura e su entrambi si trovi la mediazione non dimenticando che il consiglio comunale è, in ogni caso, organo sovrano.  Ribadiamo, inoltre, che l’impasse debba essere superato attraverso il metodo politico. La città non può più attendere, è necessario che il consiglio possa avviare la sua fase di indirizzo e controllo in maniera piena ed equamente redistribuita tra le forze presenti in consiglio”.


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.