LATINA – Confcommercio Lazio, Di Cecca: «Si rischia il fallimento della ristorazione italiana». Di Cocco: «Solidarietà al ristoratore di Frosinone».

Confcommercio Lazio – Il Direttore Regionale Salvatore Di Cecca, “Si rischia il fallimento della ristorazione italiana – Stiamo valutando tutte le idee nel rispetto della Legge affinché si anticipi l’apertura dal 18 Maggio prossimo”.

Fipe Confcommercio Lazio Sud – Il Presidente Fipe Lazio Sud Italo Di Cocco – “In riferimento al grave episodio avvenuto a Frosinone, solidarietà all’imprenditore e a tutte le imprese della ristorazione”.

“Il rischio di crisi sociale paventato dal nostro Presidente Regionale Acampora, purtroppo si è avverato”, cosi il Direttore Generale di Confcommercio Lazio Salvatore Di Cecca.

“I nostri dipendenti stanno ancora spettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare, dal DPCM del 26 aprile apprendiamo che potremo riaprire dal primo di giugno. Significano altri 9 miliardi di danni che portano le perdite stimate 34 miliardi in totale dall’inizio della crisi”.

“Forse non è chiaro che si sta condannando il settore della ristorazione e dell’intrattenimento alla chiusura. Moriranno oltre 50.000 imprese, 350.000 persone perderanno il loro posto di lavoro, -30 miliardi di euro di consumi. Bar, ristoranti, pizzerie, catering, intrattenimento, per il quale non esiste neanche una data ipotizzata, stabilimenti balneari sono allo stremo e non saranno in grado di non lavorare per più di un mese”.

“Nel Lazio abbiamo 44.805 imprese appartenenti al settore dei pubblici esercizi, nella provincia di Frosinone 3.262 (banca dati  movimprese CCIAA aggiornata al 30 marzo 2020). 10.000 imprese sono a rischio di non apertura nel Lazio, 800 solo nella provincia di Frosinone (oltre il 22%), con oltre 30.000 posti di lavoro a rischio nel Lazio”.

“Accontentati tutti coloro, che sostenevano di non riaprire, senza per altro avere alcuna certezza di sostegni economici dal Governo. Servono risorse e servono subito a fondo perduto, senza ulteriori lungaggini o tentennamenti, sappiamo solo quanto dovremo stare ancora chiusi, nulla si sa quando le misure di sostegno verranno messe in atto”.

“Tutto questo a dispetto sia del buon senso che della classificazione di rischio appena effettuata dall’Inail che indica i Pubblici Esercizi come attività a basso rischio. Questo nonostante la categoria abbia messo a punto protocolli specifici per riaprire in sicurezza. La misura è colma”.

“Le nostre imprese sono pronte, abbiamo già pronti i protocolli di sicurezza, stiamo valutando in questi giorni tutte le iniziative idonee, sempre nel rispetto della legge, a far si che accolgano le nostre proposte di riapertura a far data dal 18 maggio prossimo”.


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