ROMA- Aumentano sempre di più i casi di coronavirus a Roma provenienti dalla Sardegna. Secondo l’ultimo bollettino emanato dalla Regione Lazio, dopo la task force con le Asl e gli ospedali del territorio, è emerso come dai 75 nuovi casi il 30% arrivi dalla Sardegna.

Nella Asl Roma 1 dei ventidue i casi nelle ultime 24h, dieci arrivano dalla Sardegna. Nella Asl Roma 2 sui ventuno i casi, tre arrivano dall’isola sarda, due invece quelli segnalati dalla Asl Roma 3, ben sei dalla Asl Rm6 e due da Viterbo. Il tutto considerando anche la questione relativa ai giovani romani contagiati a Porto Rotondo con tre di loro in cura allo Spallanzani.

“Questi pazienti si trovano ricoverati in regime di ricovero ordinario, tutti in condizioni cliniche buone, e non necessitano di alcun tipo di supporto respiratorio”, ha spiegato l’Istituto di Roma ieri, ma la situazione relativa i nuovi contagi preoccupa.

“Il mancato rispetto delle regole nei locali della movida in Sardegna rischia di far esplodere una bomba virale. – ha sottolineato oggi l’assessore alla sanità nel Lazio Alessio D’Amato – Ci aspettiamo un considerevole aumento dei casi ed è in corso una grande azione di tracciamento”.

“Voglio rassicurare che abbiamo in atto comunque un sistema di controllo e monitoraggio in grado di rispondere con tempestività. – ha aggiunto – Solo negli ultimi tre giorni sono stati effettuati oltre 7.700 test nei drive-in un lavoro straordinario e ringrazio i nostri operatori che stanno agendo con grande professionalità. Se si fossero rispettate le regole minime non si sarebbe creata questa situazione. Torno a ribadire che sono necessari i test agli imbarchi dalla Sardegna”.

Già ieri la preoccupazione sembrava palese, con l’appello lanciato ai più giovani: “Il COVID-19 non è uno scherzo e non va sottovalutato. Colpisce indistintamente se non si mettono in atto le necessarie precauzioni. L’aumento dei casi è diametralmente collegato al calo di attenzione”


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