POMEZIA – Coronavirus, all’Irbm di Pomezia il vaccino è quasi pronto: a giugno le prime sperimentazioni sull’uomo. Come racconta il corriere.it, dal centro di ricerca di Pomezia alle porte di Roma, è subito partita la corsa per questa nuova grande sfida. E i risultati per la realizzazione di un vaccino anti Covid-19 sono incoraggianti: «Stiamo lavorando in partnership con l’istituto Jenner dell’Università di Oxford — spiega Piero Di Lorenzo, amministratore e proprietario della società italiana che ha acquistato Irbm nel 2014 — ed a luglio il vaccino sarà pronto. Inizieremo a sperimentarlo a giugno sui topi e subito dopo sull’uomo».

Quando a dicembre i cinesi hanno isolato il virus, l’istituto Jenner ha subito sintetizzato il gene della proteina «spike» (la corona, la parte più cattiva, quella che trasmette il contagio). «Ora, quel gene sintetizzato e depotenziato va inoculato nell’organismo umano per generare gli anticorpi – conclude Di Lorenzo — ma per fare questo serve una sorta di shuttle, un carrello trasportatore all’interno dell’uomo che, come per il nostro farmaco anti Ebola, è rappresentato dall’”adenovirus”, quello di un banale raffreddore, su cui lavoriamo da anni.

Stiamo purificando la molecola e tra una settimana cominceremo a produrre le prime mille dosi. Non è escluso che, se la pandemia si aggravasse, possa essere autorizzato in tempi brevissimi».


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