ROMA – “In piena pandemia siamo stati tutelati con discontinuità dal Governo Conte e Draghi. Durante alcuni mesi entrambi i governi ci consideravano fragili – e quindi meritevoli di norme a tutela del nostro lavoro e della nostra salute –, mentre in altri inspiegabilmente non lo eravamo più – e quindi siamo stati catapultati a lavorare in presenza, malgrado l’elevatissimo rischio di contrarre forme gravi o gravissime dell’infezione da Covid-19“.

A scriverlo, in una nota, è Raffaella Sfregola, amministratrice del gruppo F.B. “LAVORATORI FRAGILI & INIDONEI” (oncologici, immunodepressi, trapiantati, dializzati, genitori con figli disabili gravi) etc… etc…

La cosa assurda è che ci hanno catapultato al lavoro in presenza, senza considerare le recrudescenze dei contagi legate all’elevata circolazione virale ed all’elevata contagiosità di alcune varianti del virus Sars-Cov-2. Le motivazioni addotte da parte di entrambi i Governi a “giustificare” le mancate norme di tutele sanitarie e lavorative nei nostri riguardi sono state la mancanza di fondi.

Praticamente agli occhi dei Governi siamo disabili ad intermittenza ed a “convenienza”. Vorrei precisare che i lavoratori fragili hanno malattie gravi e che sono stati abbandonati dall’attuale Governo a partire dal 1 aprile 2022. Pur volendo noi rientrare al lavoro in presenza, il medico competente (medico del lavoro) tende a dichiarare i lavoratori fragili inidonei alla mansione per motivi legati alla situazione contingente dell’elevato rischio biologico da Covid-19 nel luogo di lavoro. Durante il periodo di inidoneità assoluta, purtroppo, il lavoratore a cui è preclusa totalmente la possibilità di lavorare in presenza è costretto a ricorrere all’istituto della malattia ordinaria, malattia che va purtroppo a sommarsi a tutte le altre assenze per malattia e quindi viene ad essere conteggiata nel computo del cosiddetto comporto. Il periodo di comporto (periodo di assenza per malattia in cui il lavoratore conserva il posto di lavoro) non è infinito, perciò nel momento in cui tale limite viene superato, iniziano ad operarsi delle decurtazioni progressive ed importanti dello stipendio, fino ad arrivare al licenziamento del lavoratore fragile.

È veramente surreale ascoltare in piena campagna elettorale i politici parlare di disabilità e di ciò che faranno per le disabilità nella prossima legislatura, quando avrebbero sin da ora la possibilità di agire per farci tutelare, invece fanno finta che questa problematica inerente ai lavoratori con disabilità non esista, riservandosi la “promessa” elettorale di occuparsi di noi nel futuro prossimo” chiosa Raffaella Sfregola.


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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.