“Dal 1 gennaio 2022 inizierà la notifica delle cartelle esattoriali non recapitate durante il periodo emergenziale, cioè quelle maturate a partire da marzo 2020 fino ad agosto 2021. Tuttavia i contribuenti italiani che hanno maturato il debito nel periodo pandemico e che si vedranno recapitare le cartelle a partire dall’anno prossimo, non potranno più usufruire della misura che consentiva la rateizzazione del debito fino a 100.000 euro senza dover dimostrare lo stato di difficoltà. L’attuale norma che aveva innalzato da 60.000 a 100.000 euro la possibilità di rateizzare il debito senza la necessità di documentare lo stato di difficoltà economica, proprio a causa della pandemia, durerà fino al 31 dicembre 2021. Questa disposizione però ha avuto un’applicazione limitata, stante il blocco delle notifiche. Proprio quando dovrebbe tornare utile invece è destinata a scadere.

Per i contribuenti italiani oltre al danno la beffa: dovranno pagare i contributi maturati in era pandemica ma dovranno dimostrare lo stato di difficoltà per vedersi rateizzare gli importi superiori a 60.000 euro. Come se al fisco non fosse chiaro cosa è accaduto con il Covid.

Al fine di evitare questo paradosso, la soluzione c’è e consiste nel prorogare l’incremento del predetto limite da 60.000 euro a 100.000 euro oltre il 31 dicembre 2021, almeno fino alla fine dell’anno 2022 o meglio ancora al 31 dicembre 2023.
Fratelli d’Italia lo aveva già proposto all’interno della risoluzione alla Nadef, ma il Governo non l’ha accolta. Non demordiamo, presenteremo di nuovo la stessa proposta in ogni occasione utile.

Come ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini, in questo momento le cartelle esistenti sono circa 140-150 milioni, praticamente il triplo della popolazione italiana. Data questa mole, bisogna agire con il buon senso e dare l’opportunità ai contribuenti italiani di pagare senza essere vessati. Fratelli d’Italia continuerà a fare le sue proposte affinché gli italiani che hanno sofferto gravi conseguenze economiche per la pandemia non siano anche perseguitati dal fisco”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e capogruppo della V Commissione Bilancio Nicola Calandrini

 


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