Gravi le parole del ministro Patuanelli che stamattina al quotidiano La Stampa ha lasciato intendere che gli stessi membri del Governo non sono ancora al corrente dei contenuti del Def. Ancora più gravi le affermazioni secondo cui lui stesso si trova spesso in difficoltà nel non sapere cosa sta votando. Queste parole confermano che l’atteggiamento “premier-centrico” che vediamo in Parlamento evidentemente si ripete anche all’interno dell’esecutivo dove sembra che tutto sia affidato a Draghi e ad una stretta cerchia di ministri o “fedelissimi”.
Fratelli d’Italia, come unica forza di opposizione, e nel silenzio imbarazzante della maggioranza, da tempo denuncia come il Parlamento sia ormai esautorato dai suoi poteri, ridotto ad un monocameralismo di fatto, con la decretazione d’urgenza che è diventata una costante e provvedimenti che arrivano spesso in ritardo, con poco tempo a disposizione per la discussione nelle commissioni competenti, testi blindati dal voto di fiducia.
Se questo atteggiamento si ripete anche dentro il Governo, dobbiamo confermare quanto abbiamo già detto più volte: in Italia c’è un serio problema di democrazia e di dialettica politica, che evidentemente non viene più rispettata.

Auspichiamo che con il Def sia lasciato, non solo al Governo, ma anche al Parlamento, un tempo consono per poter esaminare il provvedimento, segnando un’inversione di tendenza non più rinviabile rispetto a quanto accaduto negli ultimi due anni.

Lo dichiara il senatore Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia nella V Commissione Bilancio.


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