Di Cocco: “Sì al nuovo carcere ma Coletta pensi anche ad un nuovo ospedale”

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Gianluca Di Cocco, Idea- Cuori Italiani, è intervenuto su due temi molto importanti per la città: il carcere e il nuovo ospedale:

“Un periodo questo, dove si sta parlando molto della difficile situazione della struttura carceraria di Latina. Problematica che, già in passato, trovava condivisione sul fatto che uno degli obbiettivi da raggiungere era quello del trasferimento della Casa circondariale, oggi non più in condizioni tali da garantire gli irrinunciabili diritti che fanno parte del patrimonio di ciascun cittadino, ancorché in condizioni di restrizione della libertà. Basti pensare che ospita, allo stato, il doppio della popolazione carceraria per la quale è stata costruita. Una struttura obsoleta, certo, che in primis non risponde più alle esigenze di sicurezza e che poi, rappresenta anche un ostacolo allo sviluppo di un’area importante della città, qual è appunto quella di via Aspromonte. Anni fa Latina fu inserita nell’elenco delle cinquantuno città italiane interessate allo smantellamento dell’attuale struttura e al suo trasferimento in zona più consona. Questo è sicuramente uno degli argomenti, anche se con visioni differenti, importante da affrontare e che sono convinto possa essere motivo di ragionamento bipartisan. Un argomento importante, appunto, come dovrebbe essere anche la delocalizzazione e la realizzazione di una struttura ospedaliera, vista la giurrassica situazione del Santa Maria Goretti, che troppe volte in questi anni si è esposta a polemiche di non poco conto e sul quale non vedo nessun tipo d’intervento da parte di chi, anche medico, oggi governa la nostra città. La commissione urbanistica del Comune di Latina nel 2005 diede l’ok alla possibile realizzazione di nuovo nosocomio, una grande struttura importante per l’intera provincia di Latina e non solo, venne anche inserita nel piano delle opere sanitarie, almeno fino al 2009 dalla Regione Lazio. Su questo tema cosi importante mi aspettavo un atteggiamento politico di responsabilità da parte del governo locale, un impegno, una lotta verso la Regione Lazio e Zingaretti, per riprendere un iter e tentare la concretizzazione di un obiettivo strategico per il nostro territorio, invece negli atti propedeutici all’approvazione in consiglio comunale del bilancio e del piano triennale, non ne vedo l’ombra. Una mancanza di visione e di programmazione che poteva avere quell’obbiettivo di creare un asse importante tra Università, alta diagnostica e nuovo ospedale. Un’eccellenza che proietterebbe in pochissimi anni la nostra città ad elevare la qualità dell′offerta sanitaria verso livelli di eccellenza, non solo nazionali ma addirittura internazionali”.


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