Tanta folla per l’addio ad Antonio Pennacchi, deceduto il 3 agosto mentre era al telefono, a causa di un infarto. La cattedrale San Marco non è riuscita a contenere tutti coloro che volevano abbracciare, per l’ultima volta, lo scrittore, il maestro e per questo tanta gente è rimasta fuori ad ascoltare la Santa messa officiata da don Enrico Scaccia,vicario del vescovo ed ex parroco di Borgo Podgora,dove Pennacchi viveva ,vicino al canale Mussolini.

“E’ stato un seminatore e per questo non morirà”. così don Scaccia  ha ricordato, nella sua omelia,  lo scrittore.  Il sindaco di Latina  Damiano Coletta, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, e l’editore di Mondadori, Giovanni Francesio, hanno voluto ricordare il nostro Premio Strega : “Ci lascia l’artista, ma restano le sue opere”, ha sottolineato il primo cittadino, aggiungendo “Antonio non è stato solo un cantore di questa terra ma l’ha vissuta in maniera viscerale”. Marta Pennacchi, figlia dello scrittore ha voluto ringraziare i lettori e la città intera per l’affetto dimostrato e la vicinanza .

La cerimonia si è conclusa con Clemente Pernarella che ha letto un passo di Canale Mussolini. Poi, il lungo applauso, la benedizione sul piazzale e l’ultimo viaggio. Le spoglie di Pennacchi saranno cremate e custodite dalla famiglia.

 

 


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