Questo settimo romanzo “Sul sentiero dell’origano selvatico” (Aracne editrice, 2020 – ISBN: 978-88-255-3246-3) di Francesco Giuliano sarà presentato presso il Giardino del Palazzo Comunale di Latina giovedì 26 agosto 2021, dalle ore 21.00. Esso descrive la storia del rapporto dialettico tra un nonno, ormai molto avanti negli anni e per questo fonte di grande esperienza e conoscenza, e il nipote che, sin da quando era virgulto, mostra una notevole voglia di sedare la sua curiosità e di apprendere tutto ciò che gli consentirà di conoscere l’essenza dell’umanità (Raccontare il proprio villaggio per parlare di sé al mondo, perché tutto il mondo è paese! Possono essere diversi il cibo, la lingua, gli usi e i costumi, ma l’umanità è una).
L’autore racconta eventi biografici e non, avvalendosi talvolta del mito, della metafora e quindi della poesia, per analizzare la crescita intellettuale di un bambino (La mia fantasia mi faceva viaggiare verso mondi incredibili, che spesso mi permettevano di allontanarmi dai fatti terreni e muovermi in spazi e ambiti sconosciuti) il quale, inconsapevolmente trasportato dagli eventi socio-economici, transita da una società fondamentalmente rurale a una società diffusamente industrializzata e tecnologicamente avanzata che ha perso il suo giusto significato. Da ciò egli cerca di svincolarsi facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti nel suo percorso di crescita intellettuale per far riemergere i sentimenti genuini e sani che ha in sé (I colori, gli odori, i sapori, i rumori, conosciuti e apprezzati in gioventù, rimangono indelebili nell’animo e ne sviluppano un senso poetico indimenticabile e lo stimolo alla ricerca della verità). E questo brano del romanzo, a tal proposito, ne esplicita significativamente il valore: «… l’istinto primordiale si poteva vincere soltanto tramite lo studio, l’astrazione e la conoscenza. Quel loro grande bagaglio culturale, fatto di matematica, geometria, astronomia, filosofia, era dimostrato da un amore profondo per la sapienza, che i filosofi di quei popoli avevano chiamato sofia, la quale, attraverso l’episteme, cioè la scienza, conduceva obbligatoriamente l’individuo umano a scoprire l’ennoia, ovvero il concetto o meglio il profondo significato delle cose visibili e invisibili della natura. E, in questo suo modo di agire e pensare, egli acquisiva una grande areté, cioè apprendeva la virtù che lo conduceva lungo tutto il suo percorso vitale a migliorare se stesso, a stare in pace con gli altri suoi simili e con i quali collaborare per cambiare in meglio il mondo». L’autore, tramite il dialogo nonno-nipote, cerca di porre il lettore criticamente di fronte alla realtà, dove verità e falsità giocano a ping pong, e dove il plagio tende a trascinare una persona in uno stato di schiavitù psichica (Lo studio e la continua ricerca che l’uomo esegue ne migliorano e ne arricchiscono la conoscenza facendolo progredire sia socialmente che individualmente, e lo indirizzano razionalmente verso la scienza che, attraverso il suo metodo, aiuta a risolvere i problemi che gli si presentano e che senza di essa rimarrebbero insoluti, e cerca di dare delle risposte a tutte le domande che i fenomeni naturali e la natura stessa ci pongono).
Francesco Giuliano, già docente di chimica e docente a contratto di didattica di chimica. Ha già pubblicato i romanzi: I sassi di Kasmenai (2008) e Il cercatore di tramonti (2012), Ed. Il foglio, Come fumo nell’aria (2010), Prospettiva ed., L’intrepido alchimista (2014), SensoInverso ed., Sulle ali dell’immaginazione (2016) e La ricerca (2018), Aracne editrice, e otto libri di poesie M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), Gocce di memoria (2021), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Ed. Urso.
Scrive articoli e recensioni di film su www.news-24.it e articoli di didattica e scientifici in CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), la Chimica&l’Industria e in Scienze e Ricerche (AIL). È giudice di sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica.
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