Poche persone, nel migliore dei casi qualche decina, hanno partecipato alle manifestazioni di protesta contro il green pass nelle stazioni ferroviarie di varie città italiane, organizzate nel primo giorno di obbligo per i viaggi a lunga percorrenza. E nessun blocco della circolazione. Un flop praticamente ovunque, da Napoli a Torino. Nelle stazioni i pochissimi manifestanti hanno trovato ad aspettarli decine di cronisti e televisioni e altrettanti agenti schierati per evitare disordini o blocchi della circolazione. Davanti alle telecamere in stazione Garibaldi a Milano, un solitario manifestante, tra insulti ai giornalisti e al Capo dello Stato Mattarella , si è lasciato andare a una vasta esposizione delle teorie complottiste più note, dalle scie chimiche ai piani di Soros e Bill Gates. Un gruppo ridottissimo anche nelle stazioni ferroviarie torinesi di Porta Nuova e Porta Susa. L’ingente dispiegamento di forze dell’ordine e la bassa partecipazione hanno di fatto, impedito la riuscita dell’iniziativa. “Noi siamo contro la violenza anche quella del governo che non ci obbliga ma ci costringe a vaccinarci – ha spiegato Marco Liccione, portavoce di Variante Torinese – siamo, invece, per la libertà di scelta perché è dimostrato che il Covid non viene fermato dal vaccino”. Liccione ha, quindi, preso le distanze dalle violenze degli ultimi giorni. “I gruppi su Telegram hanno avuto il merito di svegliare le menti ma mi dissocio da ogni forma di violenza. Il nostro obiettivo è portare in piazza pacificamente le nostre opinioni, per questo abbiamo organizzato una manifestazione informativa per venerdì sera in piazza Castello”, ha concluso

(Fonte Il Fatto Quotidiano )


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