LATINA – Federlazio Latina: «Dalle Pmi del territorio una diffusa preoccupazione su futuro, tra le cause anche la mancanza di opere infrastrutturali». Si è svolta questa mattina, presso la sede dell’azienda associata ”Farla Società Cooperativa” di Latina, la conferenza stampa di presentazione dei dati congiunturali del I semestre 2019 a cura di Federlazio.
La consueta indagine Federlazio che, da oltre 25 anni, misura lo stato di salute delle PMI, viene effettuata su un campione rappresentativo di imprese. I dati sono stati presentati dal
Presidente della Federlazio sede di Latina, Franco Giacomo Sacchi e dal Direttore Claudio Malagola. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco del capoluogo, Damiano Coletta, il Presidente della Provincia, Carlo Medici, la docente di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Università “La Sapienza” di Roma, Sabrina Leo, il Presidente della Camera di Commercio Italia Bielorussia, Angelo Ilardi.
L’analisi del quadro economico regionale rileva una situazione di stagnazione nonostante un dato significativo sul fronte dell’Export (+21%) registrato, soprattutto, con i paesi extra Ue.

Qualche timido segnale positivo arriva dal saldo demografico delle imprese (I trimestre 2018 – I trimestre 2019, fonte Infocamere) pari a +0,11% contro il -0,36% registrato a livello nazionale. Il tasso di occupazione è rimasto pressoché costante intorno all’11,5%, mentre c’è un sensibile aumento delle ore di Cassa Integrazione (I semestre 2018-2019) +29,5%.

Passando, invece, ad analizzare i dati della provincia di Latina, si rileva che i saldi di opinione del fatturato Italia scendono in modo sensibile passando dal 30,8% al 11,1% e quello estero fa un passo indietro molto significativo, dal 40,2% di fine 2018 a -12% del I semestre di quest’anno.
Questo a dimostrazione che perdura una situazione economica molto difficile che riguarda anche le aziende che esportano. Riprende la crescita degli investimenti che con un 44,4% si riportano ai valori degli anni 2017 e 2018 (45,8%). Viene destinata una quota superiore agli investimenti in ricerca e sviluppo, 22% contro 18,2% di fine 2018. Il saldo sull’occupazione è, anche in questa rilevazione, in decremento. L’opinione degli imprenditori, derivante della differenza di chi ha visto crescere e chi ha visto diminuire il livello di occupazione aziendale, è in ulteriore contrazione. Lo scorso anno era del 32%, quest’anno crolla al 15,5%, livello mai registrato dal 2016 ad oggi.
E le aspettative per il futuro?

Sul fronte del fatturato Italia sono leggermente più ottimistici della precedente rilevazione e si portano da un 26,1% ad un 29,4%. Decisamente più cupe le aspettative dal fatturato estero che passano da un +30,2% ad un -25,3%. Sono meno gli imprenditori disposti a realizzare investimenti, sono il 23,5%, con un gap di oltre dieci punti con quanto si rileva a livello regionale (36%).
Ancora troppo basso l’utilizzo di fondi per la formazione, solo il 37,6% utilizza quelli pubblici, il 18,8% quelli interprofessionali.
Per quanto riguarda l’andamento dell’occupazione, nei prossimi mesi è prevista una situazione di blocco, a fronte di +2,3% rilevato a base regionale.
Il Presidente della Federlazio sede di Latina, Franco Giacomo Sacchi: «L’impresa, per poter progettare il proprio sviluppo, ha necessità di contare su una politica che utilizzi strumenti snelli per la crescita e renda cantierabili tutte le opere infrastrutturali che, se non realizzate, rischiano di isolare la nostra provincia rendendola sempre meno attrattiva per eventuali investitori.
Un investimento, che devono fare le imprese, è quello di puntare sull’innovazione, sulla digitalizzazione e sulla formazione dei propri dipendenti. Elementi essenziali per rimanere sui mercati».

Il Direttore della Federlazio sede di Latina, Claudio Malagola: «C’è un’evidente preoccupazione da parte dell’imprenditoria pontina che sconta certamente l’assenza di progettualità sul territorio facendo venire a mancare, in questo modo, quelle certezze che permettono di guardare avanti avendo una visione chiara del futuro».


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