Finito il restyling del Ponte della Venezia, ecco le specifiche del recupero

Totalmente rinnovato ed istallato un nuovo impianto d'illuminazione

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LIVORNO – Si è concluso nei giorni scorsi l’intervento programmato dal Comune di Livorno di recupero e sistemazione del Ponte della Venezia.

Posto tra gli scali delle Ancore e scali delle Barchette/scali Rosciano, il ponte attuale è stato realizzato nel 1951, al posto dell’antico ponte andato distrutto durante la guerra. La ricostruzione avvenne mantenendo la fisionomia a tre arcate del ponte originale, con una più moderna struttura a trave continua in cemento armato su 4 appoggi, con le due luci delle arcate laterali di 9 metri ciascuna e la luce dell’arcata centrale di 15 metri. La larghezza complessiva del ponte è di metri 12.60, di cui 9 metri sono occupati dalla carreggiata e la parte restante dai due marciapiedi.

A causa di processi di carbonatazione subiti dai materiali edili, sulla struttura del ponte negli ultimi anni erano state evidenziate numerose fessurazioni e distacchi del copriferro delle armature.

Inoltre, molti dei colonnini che sostengono la cimasa della spalletta erano mancanti o presentavano distacchi e rotture dovute a processi di ossidazione del ferro di armatura.

Per mettere in sicurezza e al contempo ridare decoro al Ponte, sono stati rimossi tutti i colonnini degradati, sostituiti da nuovi elementi in cemento armato con fibra strutturale polimerica ed armatura in acciaio inox. La cimasa della balaustra è stata ripristinata con rasatura di malta cementizia fibrata.

La struttura portante, grazie all’utilizzo di una particolare piattaforma telescopica da 35 metri atta al lavoro “in negativo”, è stata sottoposta ad un trattamento impermeabilizzante del calcestruzzo, mediante asportazione di tutte le porzioni di copriferro che presentavano fenomeni di distacco, trattamento protettivo dei ferri di armatura, applicazione di malte tixotropiche, trattamento finale protettivo anticarbonatazione e coloritura con vernici al quarzo.

È stato anche rimosso un palo antiestetico e inutilizzato che si trovava sul ponte, in prossimità del parapetto lato mare.


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Giurista e giornalista pubblicista dell'Ordine della Toscana, ho vissuto a Firenze, Parigi e Roma senza mai smettere di essere livornese. Per il mio territorio nutro un interesse atavico, un amore senza condizioni. La mia seconda Casa è l'isola d'Elba. Appassionato di scrittura sin dalla più tenera età, gestisco la sezione Toscana della testata oltre ad altre collaborazioni online e su carta stampata.