SEZZE – Sono vivi per miracolo Gianlidano ed Irina, la coppia di Sezze rimasta vittima di un tragico incidente stradale lo scorso 8 ottobre lungo via Ninfina, a Sezze. «Ho visto l’altra auto senza controllo; poi un botto terrificante» ha detto l’uomo, ricoverato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina da quel giorno.

Nonostante lo stato di salute non ancora buono, Gianlidano ha comunque raccolto il nostro invito telefonico a sentirci, per raccontare quanto successo quel giorno e come stanno adesso lui e la moglie: «Non sono più intubato e non mi trovo più nel reparto di rianimazione, per cui la fase più critica è passata. Ora inizia la parte più dolorosa, quella della riabilitazione; la muscolatura è fragile, ci vorrà tempo per recuperare…»

Quel reparto rianimazione che per quasi un mese è stata la casa di Gianlidano; il personale sanitario, infatti, lo ha tenuto in coma farmacologico per evitare che sentisse troppo i dolori causati dalle ferite, soprattutto interne, subite durante il terribile botto.

Sia chiaro, le condizioni di salute di “Giallo”, questo il soprannome dell’uomo, non possono ancora essere definite buone, ma il fatto stesso di poterci parlare e che lui ci abbia rassicurato, ha aperto a quella speranza che quanto successo quel maledetto giorno, col tempo, diventi solo un brutto ricordo.

«Dell’incidente mi ricordo solo questa macchina senza controllo che ci è venuta addosso. Sono sceso dall’auto perché temevo per le condizioni di mia moglie, ma subito dopo il dolore è diventato fortissimo e mi sono accasciato. Il resto è molto nebuloso».

Più di un mese, in quelle condizioni, di degenza ospedaliera: «E’ stata dura, sia durante il ricovero in terapia intensiva, sia a livello psicologico. La botta è stata veramente forte».

Una testimonianza drammatica che però, e questo ci consola, Gianlidano ci ha potuto rendere. Le sue condizioni subito dopo l’incidente, infatti, non facevano ben sperare. Per fortuna è andata diversamente.

Anche Irina, la moglie di «Giallo», di origine ucraina e sposata appena un anno fa, è uscita dall’ospedale ed ha già iniziato il periodo di riabilitazione.


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