LATINA – Si chiamava Annie Morales Portales la donna di 36 anni morta lo scorso mese di settembre dopo aver dato alla luce suo figlio al Santa Maria Goretti di Latina. La partoriente era stata ricoverata il giorno 21 per un intervento chirurgico di cesareo programmato.
Dopo la nascita del piccolo Stefano Fabian, tuttavia, la 36enne era spirata tre giorni dopo averlo dato alla luce. Quasi un anno dopo il pm ha chiesto l’archiviazione, mentre i suoi familiari hanno presentato un’opposizione all’archiviazione, chiedendo un supplemento investigativo per cercare di sconfessare la prospettazione dei consulenti del magistrato inquirente (i quali hanno escluso la responsabilità di colpa professionale rilevante per chi ha avuto in cura la paziente).
Secondo la Procura, pertanto, la morte di Annie sarebbe stata naturale: conclusioni con le quali non sono d’accordo i parenti della 36enne.
Ricordiamo che secondo l’autopsia la giovane madre sarebbe morta per uno choc emorragico legato al parto. La donna godeva di buona salute e aveva un problema di placenta: i medici sapevano che si trattava di una gravidanza a rischio, ma al marito non avevano parlato di pericolo di morte. Dopo il cesareo, quest’ultima accusò un’emorragia e fu subito portata nel reparto di Terapia intensiva. Il marito, una volta appresa la drammatica notizia del decesso, presentò una denuncia ai carabinieri del Comando Provinciale di Latina per accertare le precise responsabilità.
Adesso i suoi parenti chiedono che venga fatta luce su alcuni punti non del tutto chiariti definitivamente, a partire dalla causa della morte, quella di una lesione alle arterie uterine (secondo quanto ribadisce il consulente della parte offesa).
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