“Queste occasioni di scuola oltre l’aula sono foriere di sentimenti ed emozioni forti che scuotono l’anima e le coscienze dei nostri giovani, ciò che serve per combattere culturalmente le mafie”. Con queste sentite parole, la Dirigente Scolastica dell’Isiss Pacifici e De Magistris di Sezze, Rossella Marra, commenta la partecipazione alla “Giornata dell’unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” che si è tenuta al Teatro D’Annunzio di Latina. Padroni di casa il Prefetto di Latina, Maurizio Falco, il presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli e il commissario del Comune di Latina, Carmine Valente. Cuore della manifestazione lo spettacolo di Teatro e Danza “Mafia, il mondo parallelo” della regista Valeria Vallone.
“La danza, la musica, il canto possono veicolare tematiche impegnative e valori profondi come la paura, la forza, il coraggio, la passione di uomini e donne della nostra storia recente – prosegue la Preside Marra – quale strumento migliore se non quello delle espressioni artistiche per giungere alle coscienze delle giovani generazioni? ”. Una rappresentanza delle studentesse e degli studenti del Liceo Economico Sociale di Sezze ha aderito con entusiasmo e partecipazione alla giornata di lotta alla mafia. “Tutti emozionati per questa piccola trasferta” conclude la DS Marra.
Dopo i saluti istituzionali di rito, Luca Velletri, artista setino, guida con sentimento il canto degli italiani eseguito con partecipazione e commozione dagli spettatori in coro.
Segue lo spettacolo di teatro e danza della regista Valeria Vallone “Mafia il mondo parallelo” – dove c’è mafia non c’è futuro” che celebra i 30 anni della Dia al motto de “gli uomini passano, le idee restano. Le loro tensioni morali continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Il messaggio veicolato vuol essere quello che la paura può generare il coraggio. Sul palco il corpo di ballo evoca sgomento, provoca paura. La musica stridente dei violini e delle percussioni amplifica le sensazioni.
Le frasi ripetute ossessivamente riportano alle stragi mafiose, agli omicidi efferati. “Una chiazza di sangue”, “una prassi di sempre”, lo “sciogliersi nell’acido”. Chiaro il riferimento Giuseppe Di Matteo, il bimbo sciolto nell’acido con la sola colpa di essere figlio di un pentito.
Un boato, la polvere, i frammenti: a terra i corpi dei giudici Falcone e Morvillo e degli agenti delle forze dell’ordine caduti nell’attentato di Capaci. Lo stridere dei violini, il fragore della bomba, frammenti come schegge impazzite, la polvere i corpi recuperati come cristi risorti. Ancora l’audio, tristemente famoso, di Rosaria Costa, vedova del caposcorta di Falcone Vito Schifani, rappresenta il culmine dell’emozione in sala ove con discrezione ci si asciuga qualche lacrima. Il messaggio è arrivato. I ragazzi e gli adulti ora sono convinti ancor di più: “oltre la paura è importante il coraggio. Dove c’è mafia non c’è futuro”. La musica evoca il popolo della Carmen di Bizet in un crescendo che culmina con fazzoletti bianchi agitati a voler decretare un NO netto alla mafia. Emozioni forti in sala: SI’, il coraggio può sconfiggere la paura… per sconfiggere le mafie non servono supereroi ma modelli virtuosi a cui ispirarsi. Al termine dello spettacolo, consegnate le onorificenze concesse a cittadini pontini dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rientra a scuola emozionati e arricchiti da una consapevolezza civica rinnovata.


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