Gli USA non mettono il veto su Gaza. L’Europa protagonista?

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Storica rinuncia al diritto di veto di una grande potenza all’ONU e non è un caso che per prima sia l’Usa a rompere la prassi dei veti incrociati! L’amara consapevolezza della crescita esponenziale in tutto il mondo dell’antiebraismo, alienando alleanze e simpatie negli equilibri mondiali, ha costretto L’America a porre un limite alleanza con Israele per ragioni umanitarie incontestabili a limiti di sopravvivenza. Una decisione che apre la strada ad un confronto a tutto campo, senso di responsabilità senza più tolleranza per i propri amici da parte delle grandi potenze. Uno scambio   di responsabilità verso gli equilibri mondiali da proteggere e finalizzare ad interessi comuni di sopravvivenza. Certo che la moratoria condivisa dagli USA è a termine, giusto il termine per nuovi assetti mirati ad una soluzione politica a lungo termine come la collaborazione tra due stati sovrani, la Palestina ed Israele. E’ a questo punto che si apre ad un’Europa sempre più sola per l’oggi e per in futuro, specie se dovesse vincere Trump, un’occasione storica di perseguire un nuovo equilibrio che solo la sintonia USA-Cina può garantire in nome, anche qui , di un interesse  superiore alle parti in causa. Non si tratta di prove muscolari alla Macron, ben sapendo che gli alleati europei non sono pronti a seguirlo, ma di farsi interprete, per esserci passata la Francia, di una recrudescenza islamica di terrorismo con una chiara strategia di potenza mondiale di un Califfato di un nuovo Stato, che si fa  largo con attacchi  ovunque e comunque imprevedibili.. In questa realtà la strumentalizzazione di Putin, duramente colpito nella sua credibilità di garantire la sicurezza interna, aggiunge secondo la sua ottica di potenza che si espande, una derubricazione quasi un ostentato nascondimento della pericolosità dell’Isis, del novo terrorismo per tentare di scaricare le maggiori responsabilità sull’Ucraina e l’incremento delle annessioni senza limiti di sorta evidenti nella minaccia dell’uso dell’atomica. E’ a questo punto che l’Europa deve esigere una tregua per fare luce con il coinvolgimento dell’Onu ai fini di una commissione internazionale ad hoc per l’accertamento delle responsabilità! Si deve sapere la verità dei fatti come premessa di una tregua e possibilmente di una pace duratura, mettendo fine a costi umani e sociali intollerabili per ambedue i contendenti!

Rodolfo Carelli


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