ROMA – Si è svolta questa mattina all’Auditorium Parco della Musica la prima del Docufilm dal titolo “Haters e piccoli eroi”.

L’iniziativa, promossa dalla Polizia di Stato, nasce da un episodio di bullismo che vede protagonista Valerio Catoia, ragazzo di Latina affetto dalla sindrome di Down che 4 anni fa salvò una bambina che stava per annegare nelle acque di Sabaudia.

Presentatore della giornata Giulio Golia, noto giornalista. Presente anche il Capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini e tutta la famiglia di Valerio.

Per il suo gesto eroico il ragazzo pontino – che è anche capo scout nel gruppo Latina 4 – fu premiato dal Presidente Mattarella con l’onorificenza di Alfiere della Repubblica.

Per l’azione era però caduto vittima anche di commenti di cattivo gusto in una pagina Facebook poi rimossa dalla Polizia Postale dopo la denuncia del padre Giovanni. A seguito della vicenda, per la grande presa di coraggio Valerio è stato nominato poliziotto ad honorem.

Il Docufilm è stato prodotto in collaborazione con 28 alunni dell’Istituto Rossellini di Roma che hanno girato, montato e animato il corto che racconta la vita di Valerio e pone l’accento sulla necessità di denunciare e difendersi da questi attacchi in rete.

Subito dopo la visione ha avuto luogo l’intervento sul palco di Valerio accompagnato da sua sorella Gaia, la scout Erica, Don Antonio Coluccia e Massimo Stano, medaglia d’oro nella marcia a Tokyo 2020. Sua sorella Gaia ha raccontato come la vita di Valerio sia proseguita normalmente anche dopo gli insulti gratuiti ricevuti in rete proprio grazie alla passione per lo sport che lo contraddistingue sin da piccolissimo, alla gentilezza e bontà del suo carattere e all’affetto delle persone che lo conoscono.

Dopo un breve intermezzo musicale dell’orchestra Young dell’Accademia di Santa Cecilia, l’iniziativa si è conclusa con l’intervento di Marco ed Emiliano, due poliziotti che da anni fanno sensibilizzazione nelle scuole sul tema di bullismo e cyberbullismo nell’ambito della campagna “Una vita da social”, che hanno lanciato l’impegno a tutti i ragazzi: “La nostra arma più forte siete voi, denunciare può sembrare una cosa da “infami” ma in realtà è un atto di estremo coraggio”


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