Il Buongiorno Dell’Amico. Alba del comunismo in Italia, con tramonto

Buongiorno a 100 anni dalla nascita del Partito Comunista Italiano

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-Uno spettro s’aggira per l’Europa: è lo spettro del comunismo-

Buongiorno lettori, questo è l’incipit de “Il Manifesto del Partito Comunista” di Karl Marx e Friedrich Engels.

Nel centenario della scissione del Partito Socialista Italiano, che si verificò il 21 gennaio 1921, nel Teatro Goldoni di Livorno ed ebbe, come prosecuzione, la costituzione, nella medesima città, del Partito Comunista d’Italia, nel Teatro San Marco, pochi ricordano che la sede prescelta fu una sistemazione di fortuna. L’edificio, utilizzato come deposito di materiali del Regio Esercito durante la Prima guerra mondiale, era privo di sedute e i delegati si riparavano con degli ombrelli dalla pioggia che entrava dai vetri rotti delle finestre e dagli squarci nel tetto.

Lo scontro con i riformisti e massimalisti del P.S.I., con la benedizione degli esponenti della Terza Internazionale diretta da Lenin, si consumò definitivamente ed ad iniziativa di Amadeo Bordiga ed Antonio Gramsci, capo degli ordinovisti di Torino, nacque il Partito Comunista d’Italia. Tutti gli eventi precedenti che portarono a vagheggiare, durante il Biennio Rosso del 1919-1920, un’insurrezione popolare ed una rivoluzione contro la dittatura dello stato borghese. Concretatasi con scioperi sostenuti dalla Confederazione Generale del Lavoro e con memorabili occupazioni di fabbriche da parte degli operai, nonché delle terre da parte dei braccianti. L’entusiasmo per i risultati della Rivoluzione d’Ottobre in Russia nel 1917 contro il regime zarista, possono contestualizzare il perché poté avvenire la nascita di un partito in Italia come quello comunista. La riorganizzazione delle forze reazionarie, agrari e padroni di fabbriche in testa, assieme agli interventisti nella prima guerra mondiale, decretò il successo, con il sostegno della monarchia sabauda, dell’avvento del fascismo il 28 ottobre 1922, con la “Marcia su Roma”. La secessione dell’Aventino (latto di protesta attuato a partire dal 26 giugno 1924 da 123 appartenenti alla Camera dei Deputati del Regno d’Italia nei confronti del governo Mussolini, in seguito alla scomparsa del deputato socialista Giacomo Matteotti, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno) portò al culmine la violenza fascista e l’instaurazione della dittatura. Con essa il tragico epilogo dell’esecuzione dell’atto di decadenza dei parlamentari aventiniani, nelb1926. Chi non fu imprigionato o confinato, fu comunque costretto ad abbandonare la vita politica, sino alla caduta del fascismo. Caduto il regime fascista l’Assemblea Costituente della neonata Repubblica Italiana promulgò il 1º gennaio 1948 la Costituzione.  Nella III disposizione transitoria e finale, la seduta del 9 novembre 1926 veniva ricordata: tra i criteri di nomina dei  “senatori di diritto” della I legislatura, oltre a quelli eletti nel Senato del Regno, vi era anche “essere stati dichiarati decaduti nella seduta della Camera dei deputati del 9 novembre 1926”. Risultarono quindi nominati 106 senatori, in aggiunta ai 237 usciti dalle urne il 18 aprile 1948.

Nella storia del movimento dei lavoratori e della sinistra, il Partito Comunista d’Italia ebbe dunque una nascita sofferta. Come altezza di ideali e disciplina etica, poteva competere con con l’utopia anarchica. Quasi come una “spettrale maledizione”, lo scissionismo ha perseguitato i partiti della sinistra, in Italia e nel mondo. Netta fu in Italia la discrasia (che già aveva afflitto il P.S.I., diviso in riformisti e massimalisti) anche nel P.C.d.I., tra i propositi palingenetici e gli esiti realmente raggiunti, in merito alla conquista del potere statuale. Come per il P.C.d,I., anche nel  P.C.I. di Palmiro Togliatti, nel dopoguerra, furono esiziali l’influenza ideologica di Stalin e degli effetti del culto della personalità dello stalinismo in Unione Sovietica. Solo l’indomani della morte di quest’ultimo (1953) e in particolare dopo le dure critiche alla sua politica formulate dal nuovo Primo segretario del Partito Comunista  dell’ URSS, Nikita Chruscev, poté inaugurarsi una “via italiana al comunismo”. Le elezioni europee del 1984 in Italia si svolsero il 17 giugno 1984. Sono ancor oggi ricordate perché furono le elezioni cosiddette del «sorpasso»: il P.C.I., per la prima ed unica volta in un’elezione su base nazionale, si affermò come primo partito, conquistando più voti e seggi della DC: personalmente, ritengo, che ciò avvenne sulla scia della recentissima e drammatica morte di Enrico Berlinguer segretario del PCI. Dopo la sua scomparsa, inizia tutta un’altra storia.


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Evandro Dell'Amico Nato a Carrara ma residente a Massa, Laureato in Lettere Moderne a Pisa nel 2014, ho lavorato per oltre 40 anni nel SSRT. Come sindacalista CGIL Versilia e Massa ho dato il mio impegno in materia di programmazione sanitaria, a tutela della salute del cittadino e dei diritti degli operatori. Dal 2013 ho scritto 4 libri di memorie, su miei familiari, militari nella 2^ G.M. Ho organizzato eventi culturali in memoria della Cineteca di mio padre Bruno, valente cineasta tra gli anni 60/80, Ho collaborato con lui nella realizzazione dei 33 filmati girati nel comprensorio di Massa, dalla ricostruzione di episodi della Resistenza Apuolunigianese a documentari sulle cave di Carrara.