Il cloro e i suoi composti al tempo del coronavirus: i vantaggi e gli svantaggi

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Il cloro, il cui nome deriva dal greco chlorós” che significa verde giallastro, è un elemento chimico che appartiene al XVII gruppo ( oppure VII gruppo B) della tavola periodica degli elementi, denominato storicamente gruppo degli “Alogeni” (dal greco “generatori di sali”). Esso ha simbolo Cl, numero atomico Z = 17 (cioè ha 17 protoni e 17 elettroni) e massa atomica PA o MA = 35,45 u.m.a. È il più abbondante degli alogeni e rappresenta lo 0,14% della crosta terrestre dove si trova disciolto nei mari e nei laghi salati, soprattutto sotto forma di anione cloruro Cl, come nel cloruro di sodio NaCl (la salinità degli oceani ne contiene il 2,4% circa) noto come “sale comune” o “sale da cucina”, oppure si trova nei depositi salini conosciuto come “salgemma”.

Il cloro, scoperto nel 1774 dal chimico svedese Carl Wilhem Scheele (1742 – 1786), fu riconosciuto come elemento chimico nel 1810 dal chimico inglese Humphry Davy (1778 – 1829). È un elemento gassoso di colore verde-giallo costituito da una molecola biatomica Cl2, la cui massa (70,90 u.m.a.) è circa due volte e mezzo la massa media dell’aria (29 u.m.a.). Ciò fa sì che la sua densità è circa due volte e mezzo quella dell’aria e, di conseguenza, allo stato libero, il cloro rimane stratificato nella parte bassa dell’atmosfera, a contatto con il suolo. Nella forma gassosa è irritante delle mucose dell’apparato respiratorio e per questo risulta soffocante e quindi velenoso. Si prepara, allo stato elementare, per elettrolisi (è chiamato così il processo in cui l’elettricità causa una trasformazione chimica) di una soluzione acquosa (aq) concentrata di NaCl (salamoia), in cui come sottoprodotto si ottengono sia l’idrossido di sodio NaOH (o soda caustica) sia l’idrogeno gas H2:

2NaCl (aq) + 2H2O (l) –> 2NaOH (aq) + Cl2 (g) + H2 (g)

Il cloro allo stato gassoso (g) è stato usato come arma chimica nella prima guerra mondiale (1914-1918), e dalle recenti cronache dei giornali sembra che sia stato usato anche nella guerra siriana.

La presenza del cloro è rilevabile elettronicamente alla concentrazione di 0,2 ppm [ppm = parti per milione: per comprenderne il significato si legga il seguente esempio: un milligrammo (mg) è un millesimo di grammo (g), il quale è un millesimo di chilogrammo (kg). Quindi  un milligrammo è un milionesimo di chilogrammo, cioè un milligrammo è una “parte per milione” (ppm) del chilogrammo, che brevemente si può scrivere 1 ppm = 1 mg/kg], mentre il suo odore si avverte a concentrazioni di circa 3,5 ppm, mentre la concentrazione letale molto più elevata è di circa 1000 ppm (pari ad un grammo). Nell’ambito della normativa di Igiene industriale, l’esposizione al cloro Cl2 nei luoghi di lavoro dovrebbe essere inferiore a concentrazioni di 0,5 ppm, valore che rappresenta il TLV-TWA (valore limite di soglia calcolato come media ponderata di 8 ore al giorno per 40 ore settimanali, a cui tutti i lavoratori possono essere esposti, giorno dopo giorno senza effetti sfavorevoli per la salute per tutta la vita lavorativa ).

In ambiente domestico, nei water dei bagni o nei lavandini delle cucine, le casalinghe o i casalinghi dovrebbero sapere che il cloro Cl2 si sviluppa miscelando (per ignoranza) una soluzione acquosa di ipoclorito di sodio NaClO (in commercio con diversi nomi tra cui quelli più comuni sono candeggina o varecchina, soluzioni usate per sbiancare o disinfettare) con l’acido muriatico HCl (acido cloridrico), secondo la seguente reazione:

NaClO (aq) + HCl (aq) –> Cl2(g) + NaOH (aq).

In un ambiente molto piccolo, chi ha eseguito la miscelazione dei due prodotti commerciali potrebbe correre il rischio di morire perché in breve tempo nella cameretta si raggiungerebbe la concentrazione letale su indicata. Bisogna sapere, pure, che mescolando ipoclorito di sodio o altri prodotti sbiancanti con l’urina immessa nel water, che contiene ammoniaca (NH3), o con l’ammoniaca, si sviluppano aeriformi tossici contenenti sia il cloro Cl2 che il tricloruro di azoto (o tricloroammina) NCl3.

Oggi, a causa della paura dilagante prodotta dal virus influenzale covid 19 ( meglio conosciuto come coronavirus), è andata a ruba l’amuchina, nome commerciale di un gruppo farmaceutico italiano, che è una soluzione molto diluita di ipoclorito di sodio, usata come disinfettante alimentare.

Per disinfettare gli alimenti si potrebbe usare anche una soluzione satura di bicarbonato di sodio (che è un sale basico come lo è l’ipoclorito di sodio, ma non è composto del cloro), la cui solubilità è 95,5 grammi per litro di acqua a 20°C (cioè in un litro di acqua a questa temperatura si possono sciogliere non più di 95,5 g di bicarbonato).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).