SONNINO – La missione di Vittorio Iacovacci in Congo stava per scadere, sarebbe dovuto rientrare in Italia il 10 marzo, era partito per Kinshasa lo scorso settembre.
Un destino crudele quello del giovane Carabiniere di Sonnino che ieri ha perso la vita nel tragico attentato in Congo insieme all’ambasciatore Luca Attanasio.

Figlio di un operaio di Latina aveva lasciato l’esercito dove era stato anche Paracadutista della Folgore per entrare nell’Arma. Suo zio, Giovanni racconta che sarà proprio la fidanzata Domenica a partire per il Congo per riportare in Italia la salma. Erano fidanzati da alcuni anni, lui con i risparmi aveva costruito una villetta qui, proprio dietro a quella dei suoi genitori. Avevano programmato di sposarsi l’anno scorso ma poi hanno dovuto rimandare per colpa del coronavirus. Ora si parlava di giugno, ma ancora una data non era stata fissata.

Vittorio – raccontano nel suo paese – avrebbe compiuto 31 anni il 6 marzo, il 10 sarebbe dovuto ritornare a Sonnino e invece ce lo riporteranno chiuso in una bara. Era un ragazzo straordinario, un carabiniere con i calli alle mani, un gran lavoratorez1


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