Il film “5 è il numero perfetto” – ieri sera su Rai4 – è una satira sul dramma criminale napoletano attraverso una storia di colpa, di vendetta e di rinascita

67

Titolo: 5 è il numero perfetto

Regia: Igort (pseudonimo di Igor Tuveri)

Soggetto: Igort (dall’omonimo romanzo grafico,2002)

Sceneggiatura: Igort

Produzione Paese: Italia, 2019

Cast: Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Lorenzo Lancellotti, Iaia Forte, Mimmo Borelli, Angelo Curti, Nello Mascia, Gigio Morra, Giuseppe Cacciapaglia, Giovanni Ludeno, Marcello Romolo, Vinceno Nemolato, Rocco Giordano, Emanuele Valenti, Igort,   […]

Il film 5 è il numero perfetto, trasmesso ieri sera su Rai4, è l’opera prima del fumettista Igort, tratta dalla sua omonima graphic novel. Sin dalle prime immagini, in una Napoli deserta, piovosa, buia, notturna, senz’anima, – è l’anno 1972 – appare Peppino Lo Cicero (Toni Servillo), in impermeabile e cappello grondanti di pioggia, che cammina lungo le viuzze napoletane lasciando lo spettatore in curiosa aspettazione. Peppino è un sicario ormai in pensione, già alle dipendenze del camorrista don Guarino (Mimmo Borrelli), che compra una pistola pregiata come cimelio della sua vita trascorsa da regalare al figlio. Rincasando trova il figlio Nino (Lorenzo Lancellotti) in stato ansioso perché anche lui, seguendo le orme del padre, ha avuto l’incarico di compiere un’esecuzione. Non essendoci certezza di come vadano a finire queste committenze criminali, Peppino, constatando il ritardo inspiegabile del figlio, si rende conto che sarà stato ucciso. Ovviamente, come è nella natura delle cose umane, tale omicidio dà inizio ad una serie di effetti violenti e tragici, i quali permettono a Peppino di iniziare una nuova fase della sua vita non più da dipendente ma da professionista autonomo. In questa nuova impresa adifficile, Peppino non sarà solo, ma si troverà supportato da un suo vecchio amico Totò ‘o Macellaio (Carlo Buccirosso), un sicario sanguinario senza moderazione, a cui si rivolge per aiuto: Totò, so’ Peppino! Io ho bisogno di te! È passato tanto tiempo! … ‘O figlio mio stanotte è uscito per anna a faticà, non è tornato! Se hanno fatto qualcosa a Nino mio, scateno ‘na guerra! … Lo sang chiama sang’! Peppino troverà anche un valido aiuto in Rita (Valeria Golino), la sua amante da vent’anni, che per amore fa tutto ciò che possa salvare il suo uomo.

5 è il numero perfetto è un film particolare, pieno di colpi di scena che lasciano lo spettatore in continua attesa, ma è anche un film originale sia nel titolo (Due più due … più uno … cinque, cinque è il numero perfetto! Hai capit’ strunz!, riferendosi alle due gambe, alle due braccia e alla testa, senza il funzionamento ottimale della quale non potrà esserci nell’uomo la perfezione) sia nella peculiarità del contenuto sui generis in quanto segue i connotati caratteristici del fumetto, sia nella descrizione di Napoli degli anni settanta pari a quella dei giorni nostri, dove la polizia non appare per niente, come se non esistesse. Non è un caso, infatti, che, in una scena del film, Rita legga il romanzo “Il gattopardo” di  Giuseppe Tomasi di Lampedusa per fare riferimento alla famosa frase: Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. Perché dopo quasi cinquant’anni a Napoli niente è cambiato. Nel contempo, il film 5 è il numero perfetto, perché 5 sono anche i capitoli del film, è anche la storia di un amore, di un’amicizia tradita e di una seconda opportunità e conseguente rinascita.

5 è il numero perfetto, in concorso alle Giornate degli autori della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2019, è caratterizzato da lineamenti ampiamente e diffusamente grotteschi (molto significativa, ad esempio, è la sparatoria spietata e sanguinosa che si svolge in un vecchio palazzo barocco di Napoli pari ad una festa popolare con i suoi fuochi d’artificio), fumettistici (il naso aquilino che imbruttisce Peppino e che gli rende già l’aspetto cattivissimo) e anche ironici e scoraggianti (in un ambiente senza morale tutto avviene come se fosse normalmente morale) che comunque non fanno staccare il contenuto dalla realtà. Gli attori sono tutti all’altezza del relativo personaggio, a cui danno un carattere speciale e degno di nota. Dice il regista a proposito dei due protagonisti principali: “Due gangster di periferia, due gregari, due killer del ca**o che andavano a uccidere, ma non sono mai stati e mai saranno due capi. Ecco, questo loro non farcela fa molto Europa, loro non sanno se ce la faranno. Ce n’è uno, Peppino Lo Cicero, che cerca vendetta perché gli hanno ammazzato il figlio, e l’altro che lo deve affiancare perché è il suo vecchio compare di missioni per la camorra e si ritrova in mezzo”.

Francesco Giuliano


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteLiga: Cristiano Piccini torna al gol col Valencia dopo tre anni
Articolo successivoGuasticce: uomo di 82 anni perde il controllo dell’auto e finisce nel fossato adiacente la strada. Estratto vivo dalle lamiere
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).