Il soffio del vento: Analfabetismo

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Analfabetismo

Gli analfabeti del futuro non saranno quelli che non sanno leggere o scrivere, ma quelli che non sanno imparare, disimparare, e imparare di nuovo.                                                                                               Alvin Toffler

         L’analfabetismo è un fenomeno sociale costituito dalla presenza, in determinate aree geografiche o stati, di individui incapaci di leggere e scrivere. Nel passato la piaga dell’analfabetismo strumentale, che portava a forme di emarginazione ed esclusione, ha riguardato soprattutto, nel nostro Paese, le regioni meridionali e insulari. Nel corso della storia, dopo l’Unità d’Italia, la lotta all’analfabetismo è stata condotta e vinta dall’obbligo scolastico.

Oggi in una società completamente mutata, caratterizzata dalla presenza di un maggior e più diffuso benessere economico, di un più elevato livello socio-culturale delle popolazioni, si parla di semi-analfabeti, analfabeti di ritorno e analfabeti pratici, che sono quelle persone che hanno disimparato a leggere e a scrivere per mancanza di esercizio e applicazione e soprattutto non sono più in grado di rispondere alle più raffinate e complesse abilità alfabetiche richieste dalla società in cui vivono.

In questo nuovo quadro di cambiamento epocale altri e diversi sono i tipi di analfabetismo che si possono registrare e indicare: l’analfabetismo scientifico, tecnico-informatico, socio-culturale. Negli ultimi decenni, infatti, per la popolazione adulta, ma anche per le nuove generazioni, viene richiesta una maggiore conoscenza dei fenomeni scientifici, una più sicura padronanza e competenza critica degli strumenti tecnologici, una maggiore consapevolezza dei diritti umani per vivere in maniera più adeguata.

Si avverte anche l’esigenza di avere e soprattutto di preparare cittadini maturi, capaci di orientarsi nella complessità del nostro tempo, risalendo la china di quel diffuso “analfabetismo funzionale” che affligge gran parte della popolazione.

È necessario sviluppare, quindi, nelle nuove generazioni la capacità di pensare con la propria testa, in maniera consapevole e responsabile, attraverso gli strumenti ormai ampiamente codificati nel pensiero critico, un mix efficace di strumenti della logica, della retorica e della teoria dell’argomentazione basati sul rispetto dei fatti, oltre che dei diversi punti di vista, che inducono alla elaborazione di opinioni ben fondate e allo smascheramento di quelle fallaci o fuorvianti.


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