Il soffio del vento: Bene comune

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Bene comune

Quando si tratta di una società di uomini liberi, se coloro che la governano la ordinano al bene comune di tutti avremo un Governo retto e giusto,  quale si addice a uomini liberi; al contrario, se il Governo     è ordinato non al bene comune della società, ma agli interessi privati di coloro che la comandano, si attuerà un regime ingiusto e corrotto.                            san Tommaso d’Aquino

«Si potrebbe pensare più a far bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio». Questa lapidaria frase di Alessandro Manzoni potrebbe fungere da apripista per una riflessione sul bene comune che si raggiunge quando l’interesse di ogni singolo individuo si realizza assieme a quello degli altri. Il bene comune, come afferma il filosofo italiano, Luigi Alici, «è la vita buona condivisa, che genera il “noi”, trasformando un insieme di individui in una comunità di cittadini».

Il bene comune, suggerito anche dal  Compendio della dottrina sociale della Chiesa, può essere inteso come la dimensione sociale e comunitaria del bene morale. Nel quadro di un ordinamento democratico il bene comune viene ricercato e promosso mediante i mezzi del consenso e della convergenza politica e disciplinato dalla perenne lotta tra opposte tendenze a vantaggio del bene comune, pubblico e collettivo.

In questa ottica i principali e sostanziali beni comuni oggi, forse più di ieri, sono costituiti dall’aria e dall’acqua, dalla salute e dal lavoro, dal clima e dalla fertilità del suolo, dalla biodiversità e dalle sementi e dalla conoscenza messa a disposizione della comunità. Questi beni preziosi, che dovrebbero essere tutelati da ogni cittadino e soprattutto dallo Stato, costituiscono la ricchezza comunitaria e dovrebbero rappresentare i desideri di tutti gli uomini e donne di ogni età, di ogni continente e, come afferma il poeta Giuseppe Ungaretti, «l’aspirazione di ogni uomo vero», libero e responsabile.

Il bene comune è, quindi, strettamente legato agli interessi individuali e collettivi, al benessere generale e alla felicità materiale e spirituale di ogni individuo e dell’intera comunità. Pertanto è necessario ricordare quanto diceva il filosofo scrittore ginevrino, Jean Jacques Rousseau: «Se si dimentica che i frutti sono di tutti e la terra non è di nessuno, siete perduti».

 

 

 

 

 

 

 

 


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