ROMA – Iniziare a scrivere questo articolo per me non è stato facile, mi intristisce pensare che non c’è più. Ricordo la sua persona, uomo colto di grande personalità, sensibilità e umanità. Poterlo sentire e sognare attraverso i ricordi e i suoi film, sembra che sia ancora fra noi. Una conoscenza, una frequentazione durata poco più di un anno, fu Pier Paolo Pasolini a presentarmelo nel mezzo del 1973. Bertolucci raccontava le sue storie in modo diverso, poetico. Egli stesso fu un allievo di Pasolini che lo fece innamorare del cinema. Divenne suo assistente nel film “Accattone” del 1961 e, sul set incontrò Adriana Asti, che divenne la sua compagna per alcuni anni. Per Bernardo Bertolucci il cinema era come la vita, diceva: “Filmare è vivere”, egli scriveva con la cinepresa. Era un uomo ante litteram, che ha anticipato i tempi del ’68. Nel 1972 diventa un faro della cultura italiana nel mondo, con il film “Ultimo tango a Parigi”, che fece scandalo, ma non era un film sul sesso, ma la storia di un uomo che cercava l’amore, ma fu rifiutato per due volte. Gli attori protagonisti furono Marlon Brando e Maria Schneider. Il film per le numerose scene erotiche fu censurato e sequestrato, Bertolucci fu condannato per offesa al comune senso del pudore; ma il film incassò in Italia più di sei miliardi di lire. Bertolucci vinse l’Oscar nel 1988. Bernardo Bertolucci nasce a Parma nel 1941. All’inizio pensava di seguire le orme del padre Attilio, grande poeta italiano. Nel 1962 a 21 anni, vinse il “Premio Viareggio” della poesia. I suoi influssi vennero da Elsa Morante e Pier Paolo Pasolini, ma ebbe un rapporto contrastato con A. Moravia. Bertolucci è stato l’Ultimo Imperatore del cinema italiano, come lo ha definito Roberto Benigni e come anche Stefania Sandrelli lo ha ricordato, prendendo in prestito il titolo del suo film del 1987, che vinse nove Premi Oscar. Nel 1976 Bernardo Bertolucci diresse “Novecento”, grande affresco storico della società contadina, con un cast strepitoso. Il suo è cinema d’autore. Bertolucci è stato un intellettuale mondiale: rimase molto colpito dalla morte di Pier Paolo Pasolini e di Aldo Moro. Si è spento nella sua casa romana di Trastevere in via della Lungara, all’età di 77 anni. Arrivederci, grazie per quello che ci hai dato e lasciato.

Sergio Salvatori


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Per oltre 30 anni la voce di Radio Rai e Rai Tre in provincia di Latina, ho seguito i maggiori eventi che hanno interessato il nostro territorio. Oggi una nuova esperienza con News-24.it di cui ho assunto la direzione, aiutando con la mia esperienza e la mia passione un gruppo di giovani talenti della comunicazione on line a crescere e ad affermarsi.