Uno degli episodi che hanno portato Latina sulle cronache di molti mass media europei si è verificato a Le Ferriere nel 2000. A Santa Maria Goretti (originaria di Corionaldo, Ancona) si attribuisce la guarigione miracolosa di Maria Zammit, una donna maltese settantenne residente a Londra, che si recò proprio a Le Ferriere di Conca nel luogo in cui si sparse il sangue di Maria Goretti nel 1902, uccisa da Alessandro Serenelli. E’ stato il giornalista pontino Romano Rossi a divulgare la notizia.
Lì Maria Zammit pregò e ne uscì senza le stampelle che le servivano per poter camminare.
La signora era malata, da quando era ragazza, di artrite cronica. La malattia provocava sofferenze alle ginocchia, era stata portata a braccia fino alla stanza del martirio: “Ci sono state volte in cui ho sofferto così tanto che ho pregato di morire”.
“Dopo essere andata alla casa di Maria Goretti ho scoperto che ero in grado di camminare, mi ha cambiato la vita, è stato un miracolo“. Così disse Maria Zammit.
Il processo per il riconoscimento ufficiale del miracolo di Santa Maria Goretti è stato avviato. Monsignor Renato di Veroli, per molti anni parroco della chiesa di Santa Maria Goretti a Latina – deceduto qualche anno fa – portavoce della Congregazione per la Causa dei Santi, ha esaminato il referto medico relativo al caso della pellegrina Maria Zammit.
L’iter sarà molto lungo ed elaborato, si deve accertare che la guarigione sia avvenuta senza l’aiuto di farmaci, in maniera inspiegabile per le conoscenze mediche a disposizione.
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