L’amore è naturalmente un prodotto della Chimica come qualunque altro sentimento umano

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L’ossitocina, o OXT, avente formula bruta C43H66N12O12S2, chimicamente parlando è un peptide di nove amminoacidi [la cui sequenza è Cisteina-tirosina-isoleucina-glutamina-asparagina-cisteina-prolina-leucina-glicina-amido: Cis-Tir-Ileu-Glu(NH2)-Asp(NH2)-Cis-Pro-Leu-Gli(NH2)]. Essa fu isolata e sintetizzata nel 1953 dal biochimico statunitense Vincent du Vigneaud (1901-1978),  che ebbe il premio Nobel 1955 per la Chimica “per il suo lavoro sui composti solforati biochimicamente importanti, specialmente per la prima sintesi di un ormone polipeptidico”. L’ossitocina viene prodotta nei mammiferi, e quindi nell’essere umano, in cui è originata dall’ipotalamo e secreta dalla ghiandola neuroipofisi. Oltre ad essere ansiolitica, essa ha la funzione ormonale di causare l’eccitazione sessuale, ridurre sia la pressione sanguigna che il tasso di cortisolo, C21H30O5, prodotto a sua volta  dalle ghiandole surrenali, che provoca un aumento della glicemia. C’è da tener presente, tuttavia, che lo stress blocca la produzione di ossitocina con associati disturbi depressivi che impediscono le relazioni sociali, in quanto viene a mancare il controllo delle emozioni e del comportamento sociale.

Secondo alcuni neuro scienziati l’ossitocina rende gli individui  “più empatici” e la sua assunzione aumenta il senso di apprensione per gli altri e spinge ad essere più generosi. In altre parole aumenta l’inclinazione verso il prossimo, cioè rende altruisti. Facilita anche i legami amorosi negli uomini in quanto fa vedere le proprie mogli o compagne più attraenti rispetto alle altre donne. Il livello di ossitocina è collegato con la riduzione dell’ansia connessa all’attaccamento nelle relazioni intime, cioè chi produce più ossitocina nella specifica area del cervello è in grado di creare legami più stabili. Essa, quindi, riesce a limitare, se non addirittura annullare, la propensione maschile al tradimento e aumentare quella alla monogamia. Ovviamente le barriere mentali e sociali prodotte dai pregiudizi e dagli stereotipi sociali potrebbero bloccare l’istaurarsi di un rapporto empatico.

L’empatia, infatti, è la ricerca istintiva delle emozioni dell’altro nei nostri confronti, ricerca che è favorita appunto dall’ossitocina, la quale migliora la capacità di leggere con grande precisione le espressioni dei volti e degli occhi, e anche le espressioni linguistiche di un individuo, da cui deriva la percezione delle emozioni nello stesso istante che le manifesta. Durante il meeting della Society for Neuroscience (a San Diego nel 2010), infatti, è stato sottolineato che l’ossitocina influenza profondamente il giudizio, le emozioni, i comportamenti dell’uomo, facilita la percezione sociale, aumentando la capacità di attrarre e la fidatezza dei volti, e accresce anche la disponibilità a condividere le emozioni. Una quantità minore di ossitocina rende, invece, difficoltoso riconoscere dalle espressioni facciali lo stato emotivo dell’altro e porta anche ad una maggiore ansia nelle relazioni di coppia.

Essa, inoltre, secondo alcuni neuro scienziati sembra che induca fiducia, tant’è che è chiamata empiricamente, ma non scientificamente, “molecola della fiducia”, e favorisca legame nelle relazioni interpersonali, riducendo l’ansia da lontananza e quindi facilitando la stabilità delle relazioni affettive.

È stato constatato che ricevere fiducia da un estraneo in denaro o sostegno di altra natura pone verso il prossimo l’individuo più appagato e più fiducioso, favorendo un aumento di ossitocina nel sangue, anche se non è provato se ciò sia una causa o un effetto.

Per l’uso dell’ossitocina sintetica ci sono molte controindicazioni, tant’è che si ribadisce che “È ingenuo e anti-scientifico presumere che si possa trovare in un neuropeptide come l’ossitocina la sostanza che ‘facilita la vita’: una panacea per il benessere psicologico, con una dose della quale si possono attenuare i dolori, si può aumentare la fiducia, si possono risolvere problemi sessuali e crisi coniugali dopo un tradimento; e con adeguate somministrazioni, migliorare le relazioni sociali nell’autismo o in altre patologie”.

Francesco Giuliano

(rif. Bibliografici:

L.Young, e B. Alexander, La chimica dell’amore – La scienza del sesso e dell’attrazione, Bollati Boringhieri, 2019.

https://www.researchgate.net/publication/310463720_L’ossitocina_un_regiolatore_per_tutte_le_emozioni)


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).