Felix a Latina significava pizzeria in via Isonzo, un punto di ritovo per tante persone, giovani e meno giovani. I due soci Umberto Peloso e Peppe Nardin hanno visto giusto nel creare un punto di ristorazione accessibile a tutti: pizzeria e ristorante. La rotonda con tanto di vetro attorno era diventata un punto obbligato dai primissimi anni ottanta sino al 2005, con lunghe file di attesa e parcheggio pieno di auto. Ora troviamo un supermercato alimentari in quel luogo che tutti conoscevano grazie alla simpatia dei proprietari e alla buona organizzazione. Il locale con il tempo è stato ampliato, disponendo di una saletta riservata per conviviali, tavoli all’aperto durante l’estate, nuove strutture per ospitare una clientela sempre più ampia, due forni a legna a disposizione del reparto pizzeria. Il lunedì era il giorno di chiusura del Felix ma talvolta alcune società sportive organizzavano cene per festeggiare successi o riunioni di vario tipo, in quei momenti prevaleva la buona cucina rispetto alla pizzeria grazie ai primi piatti romaneschi, carne di ottima qualità, salumi e formaggi a non finire. Non mancavano le riunioni di partiti politici e appuntamenti festaioli. Il Felix ha creduto subito nella velocità della ristorazione, assumendo molti dipendenti e mettendo a disposizione degli avventori un lungo e ricco buffet di antipasti da gustare liberamente anche due volte, senza limiti. Il locale chiudeva sermpre a tarda ora. Una domenica sera le luci erano state appena spente quando arrivò l’avvocato Romano Misserville – senatore e vicepresidente del Senato – in compagnia di alcuni suoi amici pontini. Misserville – residente a Frosinone – era un penalista di gran fama, oltre ad essere appasionato di corse ippiche, calcio e pugilato. Umberto e Peppe riaprirono immediatamente per un ospite di rango. Al Felix le comande erano accettate dai camerieri dotatI di un apparecchio innovativo sul braccio che trasmettva immeditamente l’ordine del cliente, quando poi passavi alla cassa la gentilissima signora Teresa – moglie di Umberto – era pronta a consegnare il conto schiacciando un pulsante con scritto il numero del tavolo. La pizza – naturalmente – era il piatto più richiesto con in testa alla lista la classica margherita, napoletana, ortolana, quattro formaggi, marinara.
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