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ROMA – Il ricorso al Consiglio di Stato firmato da Umberto Giffenni, Aurelio Cannatelli e Denise Degni è arrivato a seguito della decisione del TAR del Lazio che aveva decretato lo scioglimento del Consiglio dell’Ordine forense pontino, a causa delle 11 defezioni per dimissioni – fra queste anche quelle del presidente Lauretti – arrivate in blocco il 30 ottobre dello scorso anno.

La pronuncia del TAR ha decretato, per una questione formale, la cessazione di fatto dell’Ordine così come era stato eletto in origine, fatto che comportava l’impossibilità di sostituire gli avvocati dimissionari.

La pronuncia del Consiglio di Stato arriva dunque a ribaltare la pronuncia del TAR, e rinvia la questione nuovamente al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio.

Il provvedimento apre scenari sicuramente positivi per il nostro foro – commenta l’Avv. Giffenni – , se non altro perché offre la concreta possibilità di rivedere posizioni di chiusura e irragionevole ostruzionismo da parte di chi dimentica che l’Ordine è di tutti e non può essere rappresentato sempre dagli stessi soggetti che si trincerano dietro il solo argomento del largo consenso, quando invece la normativa prevede, in ogni caso, un ricambio al fine di evitare la cristallizzazione di posizioni personalistiche”


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