Le dinastie del basket, la famiglia Scodavolpe da anni sul parquet

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Dario Scodavolpe, vittima di un brutto incidente stradale, è in via di ripresa. A lui tante testimonianze di affetto da tutto il mondo dei cesti italiano. Le dinastie del basket pontino sono tante, partono da lontano. Quella degli Scodavolpe (Alberto il papà, Dario il figlio, Patrizia, la sorella di Alby, nazionale azzurra nel 1970) è sicuramente una delle più importanti e famose. Parlare di questi cestisti è assolutamente stimolante, al di là della preparazione e ricchezza di argomenti. Hanno un quid rarissimo: sono di quelle persone che, con un formidabile background sportivo, pur partendo dal passato proiettano sempre le argomentazioni in una visione del futuro talmente realistica da fartelo sentire come fosse già il tempo presente. Alberto – classe 55, play, nato a Napoli – ha vinto una favolosa Coppa Korac con la maglia della Sebastiani Rieti di coach Elio Pentassuglia, ha vestito la casacca della nazionale azzurra categoria juniores. Dario – venuto alla luce nel 1983, ruolo guardia – è stato un buon tiratore dalla distanza, uno dei migliori protagonisti con la maglia del Riva del Garda, primo in classifica in B dilettanti. Ha girato mezza Italia: Pavia Gualdo Tadino, Firenze, Rieti, Cagliari, Valmontone. Alberto Scodavolpe vive da anni a Latina ed è cresciuto a tempi d’oro del basket italiano, quelli dei nostalgici della televisione di Aldo Giordani, il mitico Jordan. E questo è vero, ma non per come era il basket in televisione ai tempi di Aldo Giordani, ma per come il basket raggiungeva vasti strati di popolazione attraverso la televisione generalista, mamma Rai. Dario ha giocato, invece, in un periodo di transizione baskettara, con il satellite a fare da padrone. La bellezza delle immagini, la sfarzosità, dei commenti di Sky, fanno un servizio formidabile all’approfondimento del nostro sport, ma non alla sua divulgazione in tutti gli strati della popolazione. Il messaggio è diretto a un’elite, che in sostanza è una nicchia di ascolto. Una nicchia di gente che è già appassionata di basket e non ha bisogno di farsi entusiasmare dal linguaggio appassionato di Giordani o del pimpante nano ghiacciato Dan Peterson. Scoprii che la gente, negli anni ottanta, sapeva tutto di Larry Bird e Magic Johnson, mentre del basket italiano conosceva a mala pena il nome di Meneghin. E si spiegò presto l’arcano. Il pomeriggio, mentre la gente stava in casa, amava sintonizzarsi sulle telecronache della NBA di Dan Peterson su Rete 4, che affascinavano a tal punto da distrarla dai polpettoni delle fiction. Il basket italiano ha compiuto diversi gravissimi errori di comunicazione lungo il sentiero fin qui percorso. Nel pieno dei favolosi anni ottanta il basket si affidò a politici come De Michelis i quali ottennero un contratto RAI assolutamente sproporzionato alle circostanze. Il risultato fu che la Rai pagò quei soldi con poco piacere, vendicandosi col relegare il basket a orari da luce rossa. Da allora ci scordammo gli innesti di Giordani nella Domenica Sportiva e poco dopo, i rotocalchi televisivi settimanali a cura del compianto Franco Lauro. Ora da Rai e Mediaset e La 7 non abbiamo il basket nemmeno nei notiziari.
NELLA FOTO-ALBERTO SCODAVOLPE CON LA MAGLIA DELLA FAG NAPOLI


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.