Le donne nella storia dell’arte: Natalja Goncarova

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La natura delle donne è intimamente alleata con l’arte.                    Wolfgang Goethe

Natalja Gončarova, nata in Russia a Negayevo, Tula, nel 1881 e morta in Francia a Parigi nel 1962, pittrice di grande carica innovativa, è stata la fondatrice del raggismo, la corrente pittorica che ha combinato in modo geniale elementi tratti dall’orfismo, dal cubismo e dal futurismo. Nel 1898 la giovane artista si iscrisse al Collegio di pittura, scultura e architettura di Mosca; successivamente si dedicò allo studio e al recupero delle tradizioni popolari più autenticamente russe (icona e stampa popolare).

All’inizio del secolo scorso, insieme a Michail Larionov  (che divenne suo marito ed ebbe un ruolo fondamentale nella sua vita e nella sua arte), Natalja Gončarova propose con forza il ritorno alle fonti espressive tradizionali abbandonando le tendenze del realismo russo dell’Ottocento. Infatti nella tela Primavera in città (Mosca, 1911) questa tradizione si infrange per far spazio a una pittura del tutto paragonabile agli esiti dell’espressionismo di quegli anni, ma con una maggiore finezza interpretativa. In questo dipinto emerge la capacità di evocare sensazioni atmosferiche e sottili intrecci di colloqui tra i personaggi pur in una notevole sintesi di linee e volumi.

Le sue prime opere risentono dell’influenza dell’impressionismo, che la pittrice unì agli elementi della tradizione pittorica russa, in una sintesi personale e originale.

Agli esordi dell’attività artistica Gončarova espose dei pastelli al Circolo Letterario e Artistico di Mosca, dove si fece notare per la sicurezza del disegno e la stesura brillante dei colori. Contemporaneamente iniziò a usare le tempere e gli oli, eseguì molte nature morte, paesaggi e ritratti  tra cui la Donna in poltrona (olio su tela, 1904), dove si riconosce l’importanza esercitata, sull’ambiente moscovita, dall’arrivo di importanti opere di impressionisti e postimpressionisti francesi, e in modo particolare di un prestigioso gruppo di tele di Gauguin.

Nella Donna in poltrona l’impostazione pittorica è solida e armoniosa con una distribuzione molto equilibrata della luce, che lascia trasparire l’ispirazione lirica della pittrice; ed è evidente il tentativo di giungere a una sintesi espressiva che dimostra la forte personalità della Gončarova, che rivela una notevole sensibilità psicologica e introspettiva.

Nell’opera la Raccolta delle patate (1908-1909, Museo nazionale d’Arte Moderna di Parigi), Gončarova dimostra la sua maniera primitivista di dipingere. Dopo questa fase primitivista l’artista russa si pose alla guida di un gruppo di giovani pittori moscoviti, indirizzati al confronto fra le radici delle espressioni visive locali con le più avanzate avanguardie internazionali. In questi anni la Gončarova si diede a una pittura d’intensa sperimentazione, nella quale modelli antichi s’intrecciavano a una ricerca formale di avanguardia.

Nel 1910 prese parte alla mostra del Fante di Quadri, mentre l’anno successivo, abbandonato il gruppo, organizzò con Larionov l’esposizione della Coda d’Asino. Nel 1912 partecipò a Monaco alla seconda mostra del Blaue Reiter e nel 1913 stese il Manifesto raggista e futurista impostato su un intenso dinamismo che spinge le forme della realtà verso un’immagine di forte espressività e di cromatismo vivace e semplificato.

In questo periodo nascono le sue opere più originali, Signora col cappello ((1913, Parigi, Centro Pompidou), La lampada elettrica (1913, Parigi), Il ciclista (1913, San Pietroburgo), che realizzano, attraverso una sintesi di cubismo, futurismo e orfismo, una radicale svolta stilistica, una visione intensamente dinamica del mondo moderno.

Nel dipinto Signora col capello lo spazio è composto in forme geometriche elementari, intervallate da numeri, lettere, note musicali e altri segni, in un apparente disordine caotico. Il volto della donna col cappello, a cui fa riferimento il titolo, è ridotto ai minimi termini e a fatica si riesce a intravedere (o a indovinare) un occhio, la bocca o le piume del copricapo.    I colori, vivaci e fortemente illuminati, accelerano la scansione della composizione e le danno un incedere concitato, quasi frenetico, in un vero e proprio caleidoscopio di impressioni ed emozioni. Rispetto alle opere precedenti, il cui l’artista indugiava poeticamente sui sentimenti dei personaggi, in questa tela ha dato libero sfogo alla vitale dinamicità delle linee che danzano in un ritmo pulsante ed energico.

La tela, Il ciclista, Gončarov, che riprende un manifesto pubblicitario di Toulouse Lautrec, può essere confrontata con la pittura dei futuristi e dei cubisti.

Nel 1914 Gončarova lasciò con Larionov la Russia e si trasferì definitivamente a Parigi, dove collaborò a lungo, come scenografa, con Sergej Pavlovič Diaghilev alla messa in scena di Le coq  d’or di Rimskij-Korsakov (1914).

Natalja Gončarova è stata artista, illustratrice e scenografa, una delle più interessanti pittrici di tutto il Novecento anche se il suo percorso stilistico è stato breve. Ha inoltre, esercitato sulla cultura artistica russa un’influenza decisiva anche con i suoi numerosi scritti.


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