ROCCAGORGA – In una nota stampa Lubiana Restaini, capogruppo di Forza Italia presso il Comune di Roccagorga, con il pieno sostegno del Presidente del Consiglio, Maurizio Fusco (Lega) ripercorre le ultime tappe delle motivazioni che hanno visto abbandonare la maggioranza da parte delle due forze politiche importanti e determinanti per le elezioni amministrative del 2019, Forza Italia e Lega.

“Dopo tanto entusiasmo – dichiara la Restaini – ben presto sono state palesi le difficoltà nel governo del paese, approssimazione, incapacità all’ascolto, cerchi magici per isolare e disprezzare assessori e consiglieri. Nessun progetto, nessuna azione se non la bramosia di apparire nell’individualismo e nell’affermazione di una politica apparentemente assente se non per affidare incarichi ad amici provenienti dalle grandi città.

Abbiamo contestato atti illegittimi, l’assoluta mancanza di trasparenza, la necessità di un segretario vero che in una squadra giovane ed inesperta aiutasse a comprendere le regole e le norme di diritto e non assecondare i desiderata di qualcuno.

Abbiamo informato il Prefetto di Latina, alla quale va riconosciuta assoluta correttezza ed impegno.

Gli atti parlano più delle parole, le mie dimissioni sono state oggetto di una commedia napoletana, con tutto il rispetto per i napoletani, con tanto di ritiro dai messi notificatori dell’atto di revoca per poter procedere ad una notifica errata nei modi e nei tempi, di cui il legale incaricato sta procedendo a segnalare alle autorità competenti. Un assessore esterno nominato in assenza di una revoca corretta, in barba a tutti coloro che candidandosi con quella lista hanno raccolto consensi importanti e per i quali è stato precluso un ruolo assessorile svilendo di fatto il mio ruolo e sfiduciandomi come assessore, una vicenda su cui pende una mia denuncia per diffamazione a mezzo Facebook.

Questo solo l’incipit di una parabola arrivata oggi al punto più basso, nel merito delle questioni, in cui sarà mia cura e del partito che rappresento, difendere la mia comunità a prescindere da chi hanno votato per tutelare gli interessi collettivi e risolvere i tanti bisogni delle persone.

42 famiglie di lavoratori lasciati in balia dell’insicurezza da un’amministrazione incapace di dare indirizzi precisi all’ente strumentale e che eroga servizi pubblici essenziali per la comunità.  Dopo aver preoccupato non poco i lavoratori ed i fornitori di beni e servizi con dichiarazioni fuori controllo, senza accertarsi nei fatti e nei numeri, si assiste attoniti all’assenza di una visione che assicuri   continuità   aziendale   nell’efficienza   ed   economicità   di   un   ente   strumentale, quale è l’Azienda VOLA. Uno strumento utile che deve essere governato ed amministrato con competenze specifiche come quelle che erano state selezionate nell’avviso pubblico per la nomina del cda ed individuate con determina del segretario f.f. in data 07.12.2019, iscrivendoli al registro delle imprese in data 07.02.2020

Dopo solo meno di 4 mesi, il tempo di elaborare una strategia di intervento dettagliatamente indicata   dal   Presidente dimissionario, Dott.   Bruno Cacciotti, nella sua relazione di accompagnamento delle dimissioni rassegnate, 2 componenti su 3 si dimettono. Le cause vere sono tutte da verificare, se dall’entusiasmo della nomina si è passati alle immediate dimissioni, forse un’insostenibile e pesante ingerenza della “politica” nella gestione dell’Azienda, ha aiutato la scelta delle dimissioni, perché a forza di voler colpire a tutti i costi chi non si ritiene allineato al nuovo corso venuto fuori dall’elezioni amministrative, a forza di voler pretendere aumenti incondizionati di ore di lavoro togliendole da alcuni lavoratori per assegnarle a fedelissimi, in barba di contratti di lavoro e di mansioni professionali svolte, la decenza e la tutela della professionalità di chi si era messo a disposizione senza alcuna indennità, emerge con tutta la sua forza!

Il Direttore dell’azienda a suo tempo nominato viene prorogato per concessione del sindaco, di tre mesi in tre mesi, in violazione dell’art. 29 comma 2. Il Direttore, organo di gestione dell’azienda ha​ indipendenza nello svolgimento del suo ruolo e nel rispetto degli indirizzi emanati dal consiglio di amministrazione di cui esegue le delibere adottate. Il precedente Direttore è stato utilizzato fino a quando ha risposto alle aspettative dei tanti sostenitori interessati, incuranti delle norme e dei divieti.

Superata la fase del direttore, individuato a suo tempo per competenze specifiche quale coordinatore di un’importante azienda, viene nominato il 18.02.2020 un nuovo direttore, avvocato, senza alcuna esperienza di gestione di enti pubblici o privati, in palese violazione dell’art. 29 comma 1 e 2 dello Statuto Aziendale, e senza aver ottemperato alle evidenti incompatibilità previste dal codice dell’ordine professionale forense, in merito ad incarichi di gestione.

Un cda decapitato nella guida con l’unico consigliere rimasto che giustamente ha preteso l’applicazione dell’art. 25 dello Statuto e l’adozione di atti obbligatori da approvare nei termini di legge da parte della Giunta!

Ora si apprende di un nuovo avviso pubblico per la ricerca di idonei alla carica di consiglieri del CDA, quelli valutati idonei del primo bando hanno tutti rinunciato? Se così non è forse perché si è poco affidabili per la continua emissione di atti illegittimi, per la ripetuta violazione di norme di legge e di trasparenza? A distanza esatta di un anno un delegato incaricato ai rapporti con l’azienda speciale non ha prodotto alcun risultato se non quello di gonfiare le file del suo partito, Fratelli d’Italia, di consulenti incaricati e di uomini pronti a prendere incarichi per capire cosa sia l’azienda speciale, indagare spulciare per trovare colpevoli di aver tenuto per 10 anni un’azienda che eroga servizi importanti e che ha mantenuto standard di qualità e di efficienza.

Si chiede rispetto per la nostra comunità, per le famiglie, per i lavoratori, per le imprese che di tutto hanno bisogno tranne che di improvvisazione e di incompetenza diffusa”.


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