ROMA – I mercati azionari rappresentano una delle asset class con maggior volatilità implicita, e anche se attualmente le oscillazioni dei prezzi stanno comprimendosi all’interno di aree di congestione sempre più limitate, è opportuno comunque tener conto della natura dello strumento finanziario.

I titoli azionari, quindi, considerando anche il rischio specifico che li caratterizza, vanno inseriti all’interno di un’allocazione di portafoglio ben diversificata, ponderando il loro peso in relazione al profilo di rischio dell’investitore e al periodo di tempo entro cui si vogliano realizzare, realisticamente, i personali obiettivi di rendimento.

Un’asset allocation costruita con criterio, naturalmente, permette di ridurre significativamente la componente timing del portafoglio -il momento in cui le quotazioni dei mercati sono più favorevoli per iniziare un progetto di investimento-, tuttavia, in situazione estreme come quelle attuali, i processi di allocazione tradizionali sono più complessi.

Difatti, rendimenti molto bassi -addirittura negativi in casi estremi- su tutta la durata della curva dei tassi e borse sui massimi assoluti -o di periodo per alcuni indici-, con la maggior parte delle azioni che presentano, dal punto di vista fondamentale, un rapporto prezzo-utili molto elevato, costringono i risparmiatori a modificare il profilo di rischio oppure a cercare ristoro in forme di investimento alternative, non necessariamente in termini di asset class, ma anche nell’esecuzione di più strategie simultaneamente.

Di conseguenza, per comprare azioni è innanzitutto opportuno stabilire il modus operandi che si intende adottare, poiché è da questo che dipende la scelta dell’intermediario finanziario più idoneo per implementare la propria operatività.

Comprare azioni in banca

Un risparmiatore con esigenze essenziali, la cui routine si riduce all’acquisto di azioni da detenere in portafoglio, per un periodo di tempo molto lungo, incassando i dividendi, in attesa di un apprezzamento del valore dell’investimento, può utilizzare un intermediario finanziario tradizionale.

Il canale preferito, in questo caso, è in genere la banca, che permette di negoziare questa tipologia di titoli sui mercati regolamentati. Bisogna però prestare attenzione ai costi che potrebbero gravare sull’operatività dell’investitore, poiché alcuni istituti addebitano spese di custodia sul deposito titoli.

Inoltre, qualora si volesse utilizzare un’informativa grafica, potrebbero esservi caricamenti per l’informativa, senza contare che le commissioni di negoziazione -da valutare attentamente sul mercato domestico- per acquisto di azioni estere potrebbero essere superiori a quelle standard.

Negoziare CFD su titoli azionari

Naturalmente esistono anche altre modalità di accesso alle borse, alcune di esse più indicate per investitori che eseguono strategie più dinamiche. Questa soluzione, in particolare, è molto valida per negoziare i titoli più capitalizzati a livello globale e che meritano un focus particolare, come ad esempio Apple, Amazon, tesla e Netflix.

Diversi broker, in aggiunta, oltre alla negoziazione Direct Market Access, permettono di comprare e vendere azioni attraverso i contratti per differenza, dei derivati che replicano il prezzo del sottostante senza possederlo direttamente. In questo caso le commissioni di trasporto ordine sono sostituite dallo spread applicato dall’intermediario fra il miglior bid e il miglior ask sul titolo.

Inoltre, tale modalità supporta le operazioni a leva e la vendita allo scoperto: due funzionalità molto importanti che permettono al trader di sfruttare le scansioni temporali più brevi, anche nelle fasi in cui il sottostante si deprezzi.

A tutto ciò si aggiungono varie piattaforme gratuite -da quelle più user friendly a quelle più professionali- che, oltre a gestire gli ordini con semplicità, offrono un’interfaccia grafica con cui analizzare l’andamento degli asset negoziati; e anche in caso di titoli esteri la consultazione del data feed e l’operatività non comportano spese aggiuntive.

Ad esempio, nel recente rilascio delle trimestrali, JPM Chase ha presentato dati abbastanza contrastanti -EPS di gran lunga sopra le attese, ma fatturato in calo-; ciò ha decisamente influenzato la seduta di borsa che è stata caratterizzata da un deciso aumento della volatilità, consentendo ai trader di beneficiare delle violente escursioni di prezzo.

Di conseguenza, coloro che utilizzano questa tipologia di broker online, hanno potuto sfruttare tale particolare casistica su un titolo non domestico, senza l’aggravio di ulteriori commissioni oltre allo spread.


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