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LATINA – Nadia Bergamini, venerdì sera, è stata uccisa da suo genero Salvatore Antonino Zappalà. L’aveva chiamato per farsi aiutare e lui l’ha picchiata a morte.

Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto Salvatore Antonino Zappalà è arrivato a casa della vittima ubriaco. Per questo, a seguito delle sue richieste di aiuto, avrebbe iniziato a picchiarla facendola cadere dalla sedia. Poi se ne è andato incurante delle condizioni della donna che era in un lago di sangue.

La figlia della donna, al rientro, ha preso coscienza della gravità dei fatti e ha chiamato i soccorsi e, una volta al Goretti, Nadia è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per asportare un grosso ematoma cerebrale. Ma il suo fisico, già debilitato dalla sua disabilità, non ha resistito a questa ulteriore prova, la donna è morta nella notte.

L’accusato nega di averla toccata, e afferma che sarebbe caduta da sola. Una tesi che non ha convinto per niente polizia e giudice. Nadia è infatti stata colpita ripetutamente alla testa, prima che la caduta provocasse ulteriori danni. Il sopralluogo nell’appartamento da parte della scientifica, e l’autopsia disposta sul corpo della donna, chiariranno meglio la dinamica di quanto accaduto.


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.