APRILIA – Si riscalda il clima in vista della Conferenza dei servizi del prossimo 15 febbraio in cui la Regione è chiamata a prendere una decisione sull’area di La Cogna di proprietà della Paguro su cui la società ha presentato un progetto di bonifica e di stoccaggio con sovvalli per i rifiuti recuperati.

La società proprietaria dell’area ha depositato un atto di intimazione e diffida in cui ripercorre in 32 lunghe pagine tutte le tappe della preoccupante vicenda.

Un atto d’accusa nei confronti dell’immobilismo di enti e istituzioni che starebbe causando come risulterebbe dalle analisi svolte, seri danni alla salute. Inoltre, sempre secondo quanto depositato dalla società Paguro ci sarebbero profili di gravi responsabilità per l’immobilismo mostrato finora da tutti i soggetti coinvolti.

Qui il documento integrale di Paguro diffida Paguro

Insomma secondo Paguro è a rischio la salute pubblica dei cittadini della zona, come dimostrato anche dallo studio epidemiologico commissionato proprio dal Comune di Aprilia che attesta percentuali di mortalità molto elevate per cause di tumori nella zona. Per questi motivi si chiede a gran voce al sindaco Terra un’ordinanza per vietare l’utilizzo delle acque della zona, e fornire acqua potabile ai residenti. La società punta il dito contro il comune di Aprilia che al momento della vendita del terreno non aveva inserito il sito da bonificare nel certificato di destinazione urbanistica, e il 26.04 si discuterà al Tar di Roma la richiesta di risarcimento per 18 milioni di euro.

Un documento che trova sponda anche nel parere favorevole del Comune di Ardea e di altre 10 autorità che si sono detti favorevoli al progetto di bonifica dell’area presentato da Paguro.


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