BRUXELLES – “L’esito del Piepergate, con la rinuncia all’incarico di Markus Pieper ad inviato dell’Unione europea per le piccole e medie imprese, dimostra che c’è un metodo occulto di nomine alla Commissione e che questo metodo della presidente von der Leyen è completamente allo sbando. Markus Pieper, ricordiamo, europarlamentare e suo collega di partito tedesco.
Si tratta di una palese violazioni dei principi di trasparenza e rappresentanza degli Stati che dovrebbero governare l’Unione Europea. Il contrario di un affare tedesco. La Lega di Matteo Salvini ha denunciato più di una volta l’utilizzo di criteri personalistici alla Commissione, ad esempio la nomina di Luigi Di Maio a Rappresentante speciale dell’UE per la regione del Golfo, piuttosto che il caso Vestager.
Per ragioni di partito era necessario liberare un posto in Germania nella lista del partito di von der Leyen attraverso la nomina di Markus Pieper. Ora ci auguriamo che per ragioni di buon gusto Ursula von der Leyen si dimetta e non si ripresenti per la presidenza della Commissione.
Il cambio di passo deve partire dai territori, di cui i parlamentari europei devono farsi megafono e portatori di interessi. È ora di fermare questa deriva autoreferenziale degli euroburocrati di cui la presidente della commissione è la massima espressione.”


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