LATINA- Basterebbe citare il Manzoni: “Il coraggio, uno non se lo può dare”. Questo mio scritto potrebbe terminare qui, e pure sento il bisogno d’approfondire. In queste ore i giornali scrivono di un gruppo, denominato “Latina Coraggiosa”, futura lista elettorale di coordinamento fra il Partito Democratico e Latina Bene Comune. Chi ha pensato la cosa, dovrebbe essere insignito della supercazzola d’oro. La regia dell’operazione, citando “Latina Oggi”, è assegnata a Silvio Di Francia. Perché non Dario Argento? Più rassicurante.
Che i mondi del Pd e del Sindaco Coletta dialoghino è cosa buona e giusta e, nel mio piccolo, ho anche contribuito con qualche piccolo suggerimento a che questo avvenisse. Sono e rimango un partigiano e combatto la battaglia che mi pare la più giusta per Latina. Vale a dire, come ho scritto mille e più volte, impedire ad una destra cialtrona ed ipocrita di riconquistare Piazza del Popolo.
Tuttavia, le cose vanno fatte come si deve. In primo luogo, il Partito Democratico ha le sue organizzazioni comunali e provinciali e queste sono le uniche titolate a dare la linea interna, certo in un dibattito franco e democratico, e all’esterno con la maggioranza targata Forte- Moscardelli bisogna fare i conti. Con tutto il rispetto per la minoranza, è andato in frantumi il disegnino di qualcuno: spaccare il Pd, fare una lista a sostegno di Coletta e conquistare- in solitudine- la vittoria. Il giochino s’è rotto quando i vertici dem hanno convenuto che era ed è necessario unire il campo progressista.
Presentare, quindi, un contenitore che possa dare l’impressione di un Pd diviso o in sofferenza a condurre la battaglia elettorale coi galloni del partito, non è una bella mossa. Analogamente, che il Capogruppo di Lbc sia quasi più vicina ai “coraggiosi” che al suo movimento mi pare una sgrammaticatura politica piuttosto vistosa.
Lbc è una realtà determinata, che ha il diritto-dovere di riaffermare la sua presenza elettorale. Il Pd, diversamente, è un partito ramificato e collaudato. Accanto a queste due realtà, immagino possano sorgere liste civiche o politiche che abbiano, come filo rosso, la volontà di sostenere la ricandidatura di Damiano Coletta.
Frazionare le due realtà solide della eventuale coalizione sarebbe un errore marchiano che mi auguro venga scongiurato da un sussulto d’intelligenza politica. A sinistra vi sono forze ed energie pronte a collaborare. Fabrizio Porcari, ad esempio, con le insegne di Articolo 1. Energie e culture moderate, cattoliche, liberali dovrebbero far sì che la coalizione non penda troppo a sinistra.
Il coraggio autentico, è un valore. Quando, diversamente, è un espediente per lucrare posizioni di vantaggio- a danno dei propri movimenti- è una roba da furbacchioni.
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